Come dico nel mio libro “Per essere felice inizia dalla colazione: ricette sane e veloci per un risveglio positivo”, sarebbe stato davvero un dono prezioso ricevere alcune considerazioni positive, in un mondo dove la negatività a volte, purtroppo, regna sovrana.
Questo articolo lo dedico a me. Iniziando proprio in questo modo: “cara me”.
Cara me, smetti di guardare sempre il piatto degli altri. Concentra la tua attenzione sulla composizione del tuo piatto. Solamente tu sei in grado di giudicare se gli ingredienti possano essere giusti o meno per te.
Cara me, il mondo lì fuori è parecchio strano. Sono tutti sempre in agguato, pronti a giudicare il tuo operato. Ma sai cosa c’è? Questo non cambierà mai, verrai giudicata comunque. Tanto vale fare di testa propria, non credi?
Cara me, abbandona tutti quegli stereotipi e pregiudizi sul cibo. Non temerlo, non averne paura. È il carburante più prezioso che abbiamo a disposizione.
Cara me, ricordati che il pane, la pasta e persino i biscotti o la torta al cioccolato, non fanno ingrassare (sì, hai capito bene!). Nessun cibo è “buono” così come nessuno è “cattivo”. È tutta questione di equilibrio.
Cara me, ascolta i segnali che il tuo corpo manda. Non patire la fame, non è punendo il tuo corpo che potrai raggiungere la felicità.
Cara me, non ascoltare le leggende metropolitane. Se hai dei dubbi riguardo specifici argomenti, informati, ma soprattutto formati. La consapevolezza è la nostra migliore arma.
Cara me, cerca di instaurare un approccio alimentare che sia sostenibile per te. Per te, non per la tua migliore amica. Per te, non per la influencer “X” che trovi sui social. Trova un equilibrio adatto a te.
Cara me, ricorda che tutto ciò che vedi dietro ad uno schermo non è la realtà. Dietro ad un addome scolpito ci possono essere, così come non, percorsi turbolenti.
Cara me, ricorda che la salute mentale è importante tanto quanto quella fisica.
Cara me, ricordati che sei abbastanza. Ricordati che hai valore. Sei unica e brilli di quella luce che solamente tu possiedi. Permetti a te stessa di brillare.”
L’articolo è stato scritto da Giorgia, volontaria dell’Associazione