Che cos’è l’anoressia? – La riflessione di Magali

Avete presente il grillo parlante di Pinocchio? 

Sempre in agguato e pronto ad intervenire non appena il suo protetto sta per compiere un gesto sprovveduto? 

Ecco, l’effetto è più o meno questo, ma, a differenza del grillo parlante, l’anoressia non ha lo scopo di aiutarti e di salvarti la vita, bensì il contrario. 

Viene spontaneo chiedersi perché, allora, le venga dato ascolto. 

Beh, naturalmente all’inizio non si presenta certo come un nemico. Questo aspetto è ben mascherato. 

Si presenta come un’alleata, come la tua migliore amica, un essere da “venerare”. È come se sussurrasse “Se mi segui, se fai come dico io, se voti a me la tua intera esistenza, solo allora sarai felice e ti sentirai realizzata”. 

Di certo una proposta allettante, ed essere ingannati è più facile di quanto sembri. 

Inizi a darle ascolto, e ti senti apparentemente felice. Sei, sempre apparentemente, soddisfatto, finalmente stai riuscendo in qualcosa. Ti poni degli obiettivi pensando che se mai cambiassi idea e volessi separarti da questa nuova “compagna” potresti smettere in qualsiasi momento… 

Ma ben presto ti rendi conto che non è affatto così: ogni obiettivo raggiunto all’improvviso non basta più, dopotutto, se sei arrivato fino a qui, perché fermarti? 

E così diventa “Ancora un po’ di più, ancora un po’ di più…”  finché ti rendi conto che non rimane niente, e che è troppo tardi per tornare indietro. 

Ormai hai perso momenti, amici, persone, occasioni, esperienze… 

Ti chiedi “Ma vale davvero la pena?” e la risposta è palese, ma a quel punto ti sembra che la tua vita non sia più niente oltre all’anoressia; dopotutto lei c’è stata, ti è stata accanto, le hai giurato fedeltà e lei non ti tradirà mai, è sempre lì pronta ad accoglierti a braccia aperte. 

Con lei ti senti al sicuro, ti conosce alla perfezione, convivete da anni e solo lei sa quello che è giusto per te. 

Perché allora fare un salto nel vuoto e buttarsi nelle complicazioni quotidiane, affrontare le responsabilità che la vita impone, guardare in faccia il dolore quando hai a portata di mano un’alternativa sicura, nei cui schemi sai muoverti alla perfezione? 

Un mondo che conosci, una routine che in qualche modo ti garantisce un’innaturale sicurezza, un universo nel quale sei bravo, riesci, non fallisci; una bolla in cui ci siete solo tu e lei, e tutto il resto perde di importanza. 

E nella tua testa risuona il solito “Seguimi, fai come dico io e solo allora sarai felice” … 

Perché sì, inizialmente si prova un raro senso di onnipotenza: finalmente hai il controllo, controllo delle tue emozioni, di quello che provi, della tua immagine, e questa sensazione provoca piacere, un piacere che gli altri non possono capire, perché tu hai una guida sicura che ti porterà verso i tuoi obiettivi.

Aspetta però, sono passati anni e questa felicità tanto promessa non è ancora arrivata. 

L’anoressia suggerisce che forse ciò che stai facendo non è abbastanza, che devi impegnarti di più, che sei un debole, non ti meriti niente, non sei stato abbastanza forte, hai perso il controllo… 

Ecco, sei solo un peso per gli altri e per di più non sei bravo nemmeno nel dare ascolto alla malattia, un fallimento totale insomma.

Non essere un peso per nessuno

Non essere un peso

Non essere…

Adesso che hai fallito, che sei stato debole, cosa puoi fare per riguadagnare la fiducia della malattia? Senza di lei tu non sei niente, senza di lei sei perso. 

Ti guardi allo specchio e ti fai schifo, provi un’angoscia profonda, occupi ancora troppo spazio nel mondo, uno spazio che non meriti. Vorresti diventare sempre più invisibile, ma allo stesso tempo il tuo è un grido d’aiuto. 

Sì, perché ad un certo punto scopri di non avere affatto il controllo, ma anzi, di essere controllato costantemente. 

Sei libero? Come puoi essere libero con una voce costante che ti ordina cosa fare, che scandisce le tue giornate secondo le sue volontà, che ti accompagna durante tutto il giorno e anche durante la notte, che si insinua nei tuoi sogni, nei tuoi desideri, nei tuoi pensieri?

Quale persona libera si sente costantemente inadeguata, di intralcio e di disturbo per il resto del mondo? Tu non controlli un bel niente, e ormai hai perso tutto. Tutto per cosa? 

Sei felice? Naturalmente no.

Però tu puoi chiederti: perché? Perché la tua mente ha sviluppato questo meccanismo di difesa? Cosa c’è dietro, fuori dalla gabbia d’oro dell’anoressia? 

Perché quello che fa l’anoressia è in un certo modo proteggerci, proteggerci da qualcosa che crediamo di non essere in grado di affrontare. 

Sta a noi capire quali sono le nostre vere paure, ringraziare (sì, “ringraziare”) l’anoressia per aver gridato aiuto al nostro posto e per avere cercato di proteggerci, anche se nel modo sbagliato. 

Noi abbiamo la responsabilità di provare a metterla da parte e trovare strade alternative e costruttive per affrontare ciò che realmente ci spaventa. 

Noi possiamo imparare a chiedere aiuto, senza lasciare che sia il nostro corpo a farlo perché a parole non riusciamo. 

E forse ciò che possiamo fare è proprio il salto nel vuoto che tanto ci spaventa, e scegliere di vivere, sapendo che anche se ora come ora ci sembra impossibile e fatichiamo a crederlo, un giorno non potremo fare altro che guardarci indietro e ringraziare noi stessi per questa scelta

L’articolo è stato scritto da Magali, volontaria dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

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Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

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1302 kj

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13,00 g

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67,2 g

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0,5 g

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