Il chewing and spitting, dall’inglese ’masticare e sputare’, in passato è stato classificato nel DSM-IV tra i disturbi alimentari non altrimenti specificati. Successivamente, il chewing and spitting è stato inquadrato successivamente nel DSM-V come un sintomo associato ad un disturbo alimentare diagnosticabile.
Pertanto, attualmente non è possibile diagnosticare il chewing and spitting come disturbo a sé stante, in quanto si tratta di un comportamento comune in diverse categorie di disturbi alimentari. In particolar modo, questo comportamento è frequente in casi di anoressia nervosa, bulimia nervosa, vigoressia e disturbo da alimentazione selettiva.
Ma cosa si intende per chewing e spitting?
Il comportamento è caratterizzato dalla masticazione di cibo e dal suo successivo rifiuto ad ingerirlo, con conseguente sputo.
Il chewing and spitting è spesso associato alla masticazione di cibi considerati ‘proibiti’, caratterizzati da un alto contenuto calorico.
Questo comportamento è stato in passato studiato in persone affette da bulimia nervosa. I risultati di questi studi hanno rivelato che circa dal 37 al 64% delle donne affette da bulimia nervosa aveva l’abitudine di masticare e sputare il cibo regolarmente.
Un altro studio più recente effettuato su un campione di adulti all’interno di una comunità ha rivelato una percentuale di persone,pari allo 0,4% ,che presentava questo sintomo spesso in associazione con altri comportamenti patologici quali la paura di perdere il controllo, digiuni prolungati ed utilizzo di lassativi.
Le cause del chewing and spitting
Tra le cause del chewing and spitting si possono trovare:
- Disturbo ossessivo compulsivo
- Disturbi d’ansia
- Utilizzo di sostanze
- Depressione
- Bassa autostima
- Dispercezione corporea
Queste sembrano essere le cause prevalenti, ma attualmente non sono quelle ‘definitive’. Ogni caso è a sé e necessita di un’attenta analisi da parte dell’equipe di cura.
Le conseguenze del chewing and spitting
Tra le conseguenze del comportamento di chewing and spitting ci sono:
- Rischi sulla salute dentale: la masticazione ha il compito di sminuzzare il cibo, e insieme alla produzione di saliva, facilita il processo di digestione. La saliva contiene degli enzimi che scompongono gli zuccheri presenti nel cibo, anche se poi quest’ultimo viene sputato. Per tanto le conseguenze sul benessere dentale vi sono ugualmente e tra queste troviamo principalmente la comparsa di carie e di malattie gengivali.
- Problemi gastrici: nel momento in cui iniziamo la masticazione di un cibo vengono inviati segnali allo stomaco il quale si prepara ala digestione stimolando la produzione di acidi gastrici, ma dal momento che però l cibo non arriva allo stomaco, questi succhi gastrici possono portare a problemi.
- Aumento di peso: masticare e sputare comporta comunque l’assorbimento di calorie che causano ugualmente un aumento di peso.
Il trattamento
Il chewing and spitting può essere trattato con diverse tipologie di terapie. Tra queste troviamo:
- Terapia cognitivo comportamentale. Questo approccio terapeutico va a ricercare le credenze limitanti che fomentano questo atteggiamento cercando di sostituire i pensieri disfunzionali con pensieri che possano facilitare la guarigione.
- Terapia interpersonale: è un approccio che va a ricercare quelle che possono essere state le cause scatenanti, come ad esempio conflitti relazionali, lutti e ad altre difficoltà.
- Terapia comportamentale dialettica. È una terapia finalizzata a contrastare il pensiero dicotomico. Si va a lavorare insieme al paziente cercando di portarlo alla consapevolezza che nella vita è possibile essere felici e anche stressati, che è possibile amare qualcuno e comunque provare rabbia nei suoi confronti. Insegna al paziente come regolare le sue emozioni e come tollerare la sofferenza.
- Mindful eating: si tratta di una pratica che si basa fondamentalmente sulla consapevolezza durante il consumo di cibo. Insegna alla persona ad ascoltare il proprio corpo, ad ascoltare le sensazioni sia fisiche che emotive, comprendendo anche il concentrarsi sui segnali di sazietà,che vanno ad influenzare le scelte alimentari. L’obiettivo è quello di sviluppare una relazione sana con il cibo.
L’articolo è stato scritto da Martina, volontaria dell’Associazione