Come fare la spesa con un DCA? Ci aiuta Giulia Graziano

come fare la spesa con un DCA? Ci aiuta Giulia Graziano

Trovarsi al ristorante, a una cena di famiglia o a un aperitivo con amici significa entrare in una situazione di certa difficoltà per chi si trova a combattere con un Disturbo del Comportamento Alimentare, anche laddove questo sia in via di guarigione.

Se queste occasioni possono essere più o meno sporadiche, si tende a non pensare a quanto il rapporto con il cibo assuma contorni di estremo disagio non solo nel momento in cui ci si trova ad assumerlo, ma anche in una fase preliminare, ovvero quello della scelta e dell’acquisto. Nel momento della spesa.

La lente deformante dei DCA anche durante la spesa

Ogni alimento sullo scaffale del supermercato diventa altro attraverso la lente dei DCA. Non più un prodotto alimentare, ma un mostro differente a seconda del comportamento che viene adottato nei confronti dell’assunzione e della scelta dei cibi. Un vasetto di crema alle nocciole si deforma fino a diventare un demone da rifuggire, un sostituito dell’amore che non sentiamo, il ricordo doloroso e nauseante dell’abbuffata della sera prima, una condanna a cui non sappiamo sottrarci o altro ancora.

Sugli scaffali del supermercato chi soffre di DCA vede esposti in bella mostra i riflessi delle sue più grandi paure. Al contempo, però, per molti le corsie del supermercato possono rappresentare un richiamo irresistibile e un modo per tenere in vita il gioco delle ossessioni.

In un contesto di questo tipo è di vitale importanza, ai fini della guarigione, utilizzare anche il momento della spesa per ritornare al proprio centro e non lasciare alle emozioni il controllo indiscriminato di quello che portiamo o non portiamo a casa.Naturalmente è importante che in questo passaggio le persone siano accompagnate e guidate, molti professionisti dedicano spazio proprio al supporto in questa fase.

Giulia Graziano è una di questi e con Animenta si occupa di un modo empatico e innovativo di rendere il momento della spesa un momento di condivisione che può servire ad alleggerire il peso mentale e allo stesso tempo accrescere la consapevolezza nelle persone.

Mi sembra importante che sia proprio lei a raccontarci alcune cose interessanti e a cui spesso non pensiamo. Attraverso le parole di Giulia possiamo conoscere più da vicino questa realtà e farci un’idea delle difficoltà, ma anche delle opportunità che questo momento della giornata rappresenta.

In cosa consiste il tuo lavoro e in che modo può essere prezioso in un momento come quello della spesa?

Il lavoro che svolgo tutti i giorni con Animenta è quello della volontaria dietista. Mi occupo di riabilitazione nutrizionale e di stare al fianco delle persone che hanno un disturbo o un disordine alimentare. Si lavora come una squadra, supportando i pazienti e i loro familiari ad affrontarlo.

Uno degli obiettivi all’interno del percorso di riabilitazione nutrizionale è quello di imparare a dare un nuovo significato al momento della spesa. Può essere importante imparare nuove strategie, partendo dalle difficoltà che emergono prima, durante e dopo questa attività!

Quali sono gli ostacoli più grandi che si riscontrano al momento di effettuare gli acquisti?

Il momento della spesa è un momento di grande esposizione a cibi e bevande e le difficoltà possono essere molteplici. È dal supermercato che inizia la scelta dei prodotti da acquistare, da avere in casa e da consumare. Si può comprare troppo, si possono passare molte ore a visionare i prodotti, scegliendo quelli a basso contenuto calorico, in particolare i prodotti “senza” o i prodotti a ridotto contenuto di grassi. Insomma, può essere un momento in cui emergono paure e comportamenti disfunzionali.

Pensi che conoscere le trappole del marketing ed essere informati sulle reali caratteristiche nutrizionali degli alimenti possa essere d’aiuto o rischia di diventare una ennesima forma di controllo? 

Sì, personalmente credo che essere consapevoli delle strategie di marketing e conoscere gli alimenti possa essere molto utile partendo da un assunto di base: nessun cibo ha effetti miracolosi, nessun cibo ha degli effetti mortali per il corpo. Nessun cibo deve essere escluso o demonizzato, anche perché questo aumenta poi la sua ricerca e la sua desiderabilità.

Ogni nutriente, con la sua funzione specifica, è necessario alla nostra sopravvivenza!

Poter conoscere e analizzare le false credenze che ruotano attorno al cibo, può aiutarci a fare delle scelte che onorano davvero la nostra salute.

DCA diversi, comportamenti diversi anche in fase di acquisto. Ci sono, secondo la tua esperienza, delle linee comuni che possono servire come salvagente durante la spesa?

Ci sono delle strategie che possono essere utili e che possono ridurre l’ansia e la preoccupazione nei confronti dell’attività dell’acquisto.

Una di queste può essere la pianificazione: si può scegliere in anticipo quale può essere il momento della giornata più vantaggioso da dedicare a questa attività e quali sono i prodotti che si vogliono acquistare tenendo conto delle necessità del corpo.

Se sento che a ridosso dei pasti mi capita di fare delle scelte impulsive o che mi attivano un forte senso di ansia e preoccupazione, posso scegliere di fare la spesa in un momento maggiormente adatto per me, o delegare l’acquisto ai miei caregivers (familiari, amici e persone che si prendono cura di me).

Se fare una lista “della spesa” di ciò che voglio acquistare mi mette a riparo dal comprare grandi quantità di cibo, dallo scegliere solo alcuni prodotti, o dal passare molto tempo controllando accuratamente le etichette nutrizionali, posso tranquillamente utilizzarla come strumento d’aiuto.

Compatibilmente con le possibilità, ci sono luoghi più adatti per fare la spesa? 

Non mi sentirei di rispondere in maniera totalmente affermativa, perché altrimenti andrei nella direzione opposta dell’assunto di base “nessun cibo ha effetti miracolosi”, alimentando il pensiero magico sul cibo, giàmolto presente. Possiamo fare delle scelte “nutrienti”, etiche, ambientali acquistando prodotti a km 0, di stagione, prodotti biologici nel rispetto della Terra e degli animali. Ovviamente se questo è allineato ai valori personali e alle proprie possibilità.

Ci sono dei consigli particolari che ti senti di dare?

Il consiglio che sento di dare è cercare di trovare le strategie più funzionali insieme ai propri curanti nello spazio di terapia, per ridurre la preoccupazione e per affrontare le difficoltà che emergono in un momento come quello legato all’acquisto. In questo modo sarà possibile  recuperare la serenità nei confronti di un’attivitàcome quella della spesa.

Ringrazio di cuore Giulia, che ha risposto alle mie domande con empatia e cura. Ci ha fornito delle indicazioni importantissime per incominciare ad armarsi in una attività fondamentale come la spesa. E soprattutto, ci ha offerto delle occasioni per aiutare le persone vicine a chi soffre di un disturbo o di un disordine alimentare, oltre a chi ne soffre.

Larticolo è stato scritto da Chiara, volontaria dellAssociazione

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
Zona Mercato 85038 Senise (PZ)
P.Iva 01779910767