DCA e allergie alimentari: esiste una correlazione?

dca e allergie alimentari: esiste una correlazione?

Prima di analizzare la possibile correlazione tra DCA e allergie alimentari, facciamo un po’ di chiarezza su cosa sia un’allergia e cosa invece un’intolleranza alimentare. 

Un’allergia alimentare è una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un suo componente: I suoi sintomi si manifestano in breve tempo dall’ingestione di un particolare alimento e le più comuni sono quelle a latte vaccino, uova, crostacei, frutta secca e soia. 

Un’intolleranza alimentare è invece un disturbo legato alla difficoltà dell’organismo a digerire o metabolizzare un alimento o un suo componente. I suoi sintomi possono comparire anche a distanza di tempo dal consumo dell’alimento responsabile e le sostanze principalmente responsabili sono il lattosio e il glutine.

Alcuni dati sulle allergie alimentari

Le allergie alimentari sono un fenomeno comune e in forte aumento. Secondo l’organizzazione medica Food Allergy Research & Education (FARE), le allergie alimentari colpiscono circa 15 milioni di persone solo negli Stati Uniti. 

Secondo i dati Istat, le persone in Italia che soffrono di una qualche allergia o intolleranza alimentare sono triplicate negli ultimi 40 anni: negli anni Ottanta ne soffriva il 2,9% della popolazione italiana, mentre oggi la percentuale è salita al 12,7%.

Come un’allergia alimentare può portare a un DCA

Chi soffre di un’allergia o un’intolleranza alimentare è costrett* a seguire un’alimentazione controllata e, spesso, a verificare con attenzione le etichette degli alimenti prima di acquistarli o consumarli. Questo comportamento, quando protratto nel tempo, potrebbe diventare un fattore scatenante di un disturbo del comportamento alimentare come l’ortoressia

O ancora, la persona potrebbe sentirsi diversa o giudicata dagli altri nel momento del pasto, e quindi sviluppare emozioni negative verso questo momento e tendere a isolarsi.

In generale, quindi, un’allergia o intolleranza alimentare non può essere la sola causa di un disturbo del comportamento alimentare. Impedendo però di fatto a chi ne è affetto di alimentarsi in modo libero e intuitivo, è da considerarsi un possibile fattore di rischio

Come un’allergia alimentare può nascondere un DCA

La correlazione tra allergie o intolleranze alimentari può essere però anche inversa.

Questo fenomeno può avvenire quando essa viene utilizzata o addirittura autodiagnosticata da chi già soffre di un disturbo del comportamento alimentare per evitare di mangiare alcune categorie di cibi (ad esempio i carboidrati) davanti ad altre persone o per evitare completamente le occasioni conviviali. Il timore del giudizio altrui o la paura di perdere il controllo davanti al cibo in contesti pubblici, possono infatti portare  chi soffre di un disturbo del comportamento alimentare a isolarsi. In questi casi, motivare la propria assenza dichiarando un’allergia o un’intolleranza alimentare può talvolta rappresentare una via di fuga. 

Le allergie alimentari nel percorso di recovery da un dca

Durante il percorso di recovery da un DCA è importante che la presenza di eventuali allergie o intolleranze alimentari sia individuata da un professionista. Inoltre essa deve essere gestita in modo specifico da tutto il team multidisciplinare che seguirà il/la paziente. 

Poiché, come abbiamo visto prima, un’allergia o intolleranza alimentare può anche essere autodiagnosticata o utilizzata come scudo, è fondamentale che un allergologo (che sia a conoscenza della presenza della diagnosi di DCA) stabilisca se tale allergia sia reale o meno. 

A questo punto, in base a quanto emerso dalle analisi dell’allergologo, il dietista potrà sviluppare un piano alimentare personalizzato che tenga conto anche di questo dettaglio; è infatti fondamentale che l’alimentazione sia sostenibile e garantisca il giusto equilibrio sia in termini nutrizionali che di serenità nel consumare alcune categorie di alimenti. Per questo, anche il supporto di uno psicoterapeuta sarà essenziale per imparare a gestire le emozioni legate al cibo. Così si potrà recuperare un rapporto sano con esso.

L’articolo è stato scritto da Erika, volontaria dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

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