Indipendentemente dalla propria storia personale o dalle proprie esperienze di vita, risulta quasi impossibile non essersi mai imbattuti nel termine diet culture o cultura della dieta. La cultura della dieta è infatti il risultato di un’industria del benessere da 1,5 trilioni di dollari, la cui influenza si estende in quasi ogni ambito.
Ma che cosa intendiamo per Diet Culture?
Trovo molto completa la definizione di Cultura della dieta fornita dalla dietista Christy Harrison. La dottoressa racchiude in questo termine un insieme di convinzioni che: “promuovono la perdita di peso come mezzo per raggiungere uno status più elevato, demonizzano alcuni modi di mangiare e ne esalta altri opprimendo le persone che non corrispondono a questa presunta immagine conforme di ‘salute’”.
Esempi di Diet Culture
Quante volte ci troviamo di fronte a pubblicità in televisione che ci propongono cibi o bevande che sembrano possano farci avvicinare a quello standard a cui dobbiamo puntare per poter essere accettati nella società? Quante volte veniamo assorbiti completamente da video presenti in qualsiasi social network con personaggi, influenti o meno, che ci propongono diete miracolose o ci mostrano il loro ‘How I eat in a day’?
Questi sono solo alcuni dei messaggi che possiamo reperire quotidianamente, ma ci sono anche tantissime “diete mascherate”. Queste sono rintracciabili in molti stili di vita che, seppur non sembrino tali, sono in realtà degli esempi insidiosi di dieta del “benessere”. Alcuni esempi sono il clean eating, i detox, il monitoraggio dei macro, le diete ‘ancestrali’, l’eliminazione di latticini o di glutine quando non è necessario dal punto di vista medico e tanti altri che rientrano nell’ombrello della cultura della dieta.
Perché la Diet Culture è così tossica per la nostra salute?
Il modello di benessere che viene proposto dalla Diet Culture è, in realtà, un ideale che si nutre dell’insoddisfazione e del senso di colpa che abbiamo verso il nostro corpo o verso noi stessi.
Ci porta a fissare degli standard impossibili e irreali che sono dannosi per la nostra salute. Basta guardare ai dati: un articolo del 2020 riporta delle prove esistenti che dimostrano quanto sia tossica la cultura della dieta. Lo studio afferma che queste convinzioni “possono comportare più rischi che benefici come mezzi per perdere peso”.
Tanti studi esaltano come “l’ideale di magrezza” fa male a tutti noi sia mentalmente che fisicamente, portando anche ad un aumento dell’incidenza dei Disturbi del Comportamento Alimentare.
Cosa possiamo fare per diminuire l’impatto della cultura della dieta?
Immagina di poter abbassare il volume a tutti questi stimoli assordanti… Ti senti meglio, vero?
Ecco dei piccoli consigli che possono permetterti di allontanarti dalla cultura della dieta un passo alla volta (sempre seguendo il tuo tempo e il tuo spazio):
- Cura i tuoi social media: ricorda che puoi sempre decidere chi seguire e chi smettere di seguire. Cerca di annotare come ti fanno stare alcuni post o alcune persone che pensi possano triggerarti e ricorda è il TUO feed. Non essere timid* e sentiti liber* di smettere di seguire chi ti fa sentire a disagio.
- Respingi i miti alimentari nella vita reale. Ricorda che non puoi cambiare i pensieri degli altri, ma quello che puoi fare è porre dei limiti e reindirizzare le conversazioni sul cibo e sulla dieta su altri temi. O semplicemente puoi allontanarti se una situazione non ti fa sentire a tuo agio.
- Leggi. Nonostante la cultura della dieta sembri essere ovunque, ti sorprenderai nello scoprire quanti libri invece possono aiutarti ad allontanarti da queste credenze. Qua puoi trovare alcuni titoli che possono aiutare il tuo percorso:
- Fearing the Black Body: The Racial Origins of Fat Phobia,
- Belly of the Beast: The Politics of Anti-Fatness as Anti-Blackness,
- Anti-Diet: Reclaim Your Time, Money, Well-Being, and Happiness Through Intuitive Eating,
- Food Isn’t Medicine: Challenge Nutrib*llocks & Escape the Diet Trap,
- Dietland.
- Pratica l’auto-compassione: al contrario di quanto la cultura della dieta vuole farti credere, nessuno è perfetto. Concediti il tempo di imparare a nutrire l’auto-compassione, trasformando l’automatico impulso all’autocritica in atti di gentilezza e delicatezza verso sé stess*.
- Chiedi aiuto. L’esperienza personale con i traumi, l’immagine del corpo e la salute mentale influiscono sul modo in cui la tua vita cambia quando ricevi questi messaggi. Ecco perché chiedere aiuto è così importante.
C’è una squadra, là fuori, pronta ad aiutarti a silenziare ciò che la Diet Culture ci urla costantemente in faccia.
L’articolo è stato scritto da Francesca, volontaria dell’Associazione