La Diet Culture è un fenomeno sempre più presente nella società occidentale. Con questo termine si fa riferimento ad un insieme di credenze che associano la bellezza a un ideale di magrezza e salute, promuovendo diete restrittive e abitudini alimentari dannose.
Per contrastare l’influenza è fondamentale promuovere l’accettazione del corpo, sviluppare un pensiero critico nei confronti dei messaggi mediatici, adottare un’alimentazione intuitiva e cercare supporto professionale.
Il ruolo dell’educazione alimentare nei bambini
Secondo Riccardo di Deo, nutrizionista e comunicatore della scienza, il rapporto con il cibo si consolida nel corso dei primi 10 anni di vita e le esperienza vissute in questo periodo influenzano profondamente il modo in cui il bambino gestirà l’alimentazione nel corso della crescita.
Un errore comune nell’educazione alimentare è quello di imporre o proibire determinati alimenti. Questo approccio è spesso controproducente, perché ciò che viene imposto rischia di perdere attrattiva, mentre ciò che viene vietato diventa ancora più desiderabile, portando il bambino a ricercarlo in assenza del controllo genitoriale.
È altrettanto importante evitare di demonizzare determinati cibi o categorie alimentari considerandoli cattivi e dannosi. Anche premiare i bambini concedendo loro cibi proibiti dopo averli negati in precedenza può risultare problematico, perchè rafforza un’associazione emotiva con il cibo che potrebbe sfociare in abitudini disfunzionali.
Un altro aspetto fondamentale è rendere i pasti un’esperienza serena e priva di stress, senza fretta o distrazioni. Questo permette ai bambini di associarli a momenti di piacere e convivialità, aiutandoli a sviluppare un senso di sazietà basato su stimoli sensoriali piuttosto che su regole rigide.
Durante questa fase evolutiva possono emergere le prime difficoltà alimentari, che in alcuni casi sono transitorie, mentre in altri possono trasformarsi in vere e proprie forme di disordini alimentari.
Come si diffonde la diet culture nei bambini?
Le Diet Culture si diffonde attraverso diversi canali, tra cui:
- Comportamenti e linguaggio dei genitori. I bambini tendono a imitare i comportamenti alimentari dei genitori. Se un genitore manifesta un rapporto conflittuale con il cibo o il proprio corpo, potrebbe trasmettere, almeno in parte, questa conflittualità ai figli.
- Commenti sull’aspetto fisico. Se un genitore o un adulto vicino commenta il proprio aspetto in modo duro e severo influisce negativamente su come si sentono i bambini in merito al proprio corpo.
- Influenza dei media. I social media possono condizionare gli adulti su comportamenti e credenze, contribuendo alla diffusione della diet culture tra le nuove generazioni.
- Regole rigide. Se un bambino sente dire spesso “Ho mangiato troppo, devo mettermi a dieta” “I dolci fanno male” “No, tu non puoi averlo”, potrebbe iniziare a percepire il cibo come qualcosa da temere, invece che come un bisogno naturale e una fonte di piacere.
- Ambiente scolastico e sociale. A scuola e tra i coetanei, i bambini possono iniziare a confrontarsi sul cibo e sul corpo. Questo può rafforzare l’idea che il valore di una persona dipenda da quanto e cosa mangia, creando insicurezze.
Le conseguenze dell’esposizione alla diet culture
L’esposizione precoce alla Diet Culture può avere diverse conseguenze negative a lungo termine.
Un ambiente familiare focalizzato su diete e controllo del peso può aumentare il rischio che i bambini sviluppino disturbi alimentari, insoddisfazione corporea e una percezione distorta della propria immagine. L’associazione del cibo a sensi di colpa o vergogna può portarli a sviluppare un rapporto malsano con l’alimentazione sin dalla più tenera età, caratterizzato da restrizioni o eccessi.
Dal bambino insicuro all’adulto che soffre di DCA
Chi soffre di disturbi Alimentari spesso è stato esposto sin da piccolo a messaggi che glorificano la magrezza e il controllo del cibo. Un bambino cresciuto con un’infanzia caratterizzata da un’educazione alimentare rigida, con la paura di ingrassare, con gli adulti attorno a sé ossessionati dalla dieta o che percepisce il cibo come qualcosa da controllare, potrebbe trasformarsi in un adolescente e poi adulto che si rapporta in modo negativo e costante con il proprio corpo e la propria testa.
Alcuni degli effetti più devastanti della diet culture su chi soffre di DCA includono:
- Esacerbazione dei sintomi. La pressione sociale verso la magrezza può intensificare comportamenti come restrizione alimentare, abbuffate e condotte di compenso, aggravando il disturbo.
- Bassa autostima e insoddisfazione corporea. L’idealizzazione di corpi magri può portare a una percezione distorta del proprio corpo, alimentando sentimenti di inadeguatezza e disprezzo verso sé stessi.
- Isolamento sociale. Le rigide regole alimentari possono limitare la partecipazione a eventi sociali che coinvolgono il cibo, aumentando il senso di solitudine e isolamento.
- Ciclo di dipendenza dalla dieta.
- Maggiore vulnerabilità emotiva.
- Malnutrizione. Le diete restrittive possono portare a carenze nutrizionali importanti che danneggiano la salute, con conseguente metabolismo rallentato e problemi gastrointestinali.
Per questo, è essenziale rompere il ciclo della diet culture sin dall’infanzia, educando ad un rapporto sano con il cibo e il proprio corpo.
L’articolo è stato scritto da Rosanna, volontaria dell’Associazione