Essere affetti da un disturbo del comportamento alimentare provoca evidenti conseguenze non solo sul corpo, ma anche a livello mentale. Le emozioni, in particolar modo, giocano un ruolo complesso nelle persone che soffrono di DCA. È fondamentale comprendere quali sono le cause sottostanti da cui emergono questi sentimenti negativi per far modo di capirli e superarli.
La relazione tra DCA ed emozioni
Un aspetto centrale è l’analisi del rapporto che si instaura tra i disturbi del comportamento alimentare e le emozioni correlate. A questo proposito, nell’ambito degli studi psichiatrici, è stata coniata l’espressione “regolazione emotiva“, cioè la capacità della persona a stare dentro la situazione emotiva e non fuggire da essa. Una persona in grado di regolare le proprie emozioni saprà, quindi, sperimentare e tollerare emozioni negative e positive, accettare diverse emozioni e utilizzare strategie adeguate per fronteggiarle in base ai diversi contesti.
Quali funzioni svolgono le emozioni?
Le emozioni rivestono principalmente tre funzioni:
- Farci sentire situati nel mondo, dunque, in contatto con l’ambiente che ci accoglie e fa da cornice- ma non solo- alla nostra quotidianità. La depersonalizzazione è, infatti, il suo contrario, in quanto ci fa percepire noi stessi come al di fuori della realtà che ci circonda.
- Attribuire alle cose e alle situazioni un significato “nostro”, quindi ogni evento assume un valore diverso, in base alla diversa percezione di ciascuno di noi.
- Sintonizzazione, perché dipende dalla nostra risonanza emotiva se il comportamento altrui mi sembra portatore di una specifica valenza semantica.
DCA e incapacità a gestire le emozioni
I pazienti con DCA hanno un modo diverso di decifrare e comprendere le emozioni rispetto a chi non vive questo problema. È come se le emozioni esistessero attraverso lo sguardo dell’altro. È l’altro che decide il mio gusto, l’occhio dell’altro serve a definirle. Le emozioni diventano qualcosa fuori dalla propria portata, qualcosa che non si può controllare, invece il cibo ci permette di avere un pieno controllo sul corpo.
Quali sono le emozioni principali in chi vive un DCA
Un vortice di emozioni, anche contrastanti tra loro, caratterizza l’umore e la gaussiana degli stati d’animo che si intervallano, alternano e sovrappongono durante la giornata di un* paziente con DCA. Tra queste, però, è possibile riscontrare la prevalenza di alcune su altre:
- Tristezza: può portare a un rapporto malsano con il cibo, usato come un rifugio dove trovare conforto.
- Rabbia: soprattutto nei confronti di sè stessi. È una probabile causa di comportamenti come il controllo eccessivo del peso o il binge eating.
- Paura: avere il terrore di ingrassare o di perdere il controllo può indurre l’adozione l’adozione di regimi alimentari particolarmente restrittivi.
- Disgusto: indirizzato verso il proprio corpo e la propria fisicità. È il fattore d’insorgenza di una percezione distorta e non aderente alla realtà che sfocia fino a dinamiche quali il dismorfismo.
- Gioia: meno comune rispetto alle precedenti. Il cibo può essere utilizzato come ricompensa, creando un ciclo di abbuffate e sensi di colpa.
Il disgusto
Il disgusto ha a che fare con la forma. Non riuscendo a dare forma alla propria identità, si prova orrore per tutto ciò che è informe e un corpo grasso rappresenta appieno l’accezione di “informe” per chi vive un DCA. Da qui nasce quel pensiero fisso e costante per la magrezza e, ancor più precisamente, per il controllo del corpo. L’unica cosa che può effettivamente tenere a bada, data la fluidità del proprio mondo emotivo.
La vergogna
La vergogna ci fa sentire “nudi” di fronte all’altro. Da un lato, è fondamentale perché ci permette di regolare il nostro senso di onnipotenza, ma quando diventa eccessiva è anche paralizzante, proiettando in una bassa autostima. Molto spesso è possibile sperimentare una vergogna che è più interna, che delibera come un giudice che continuamente ci ricorda che non siamo perfetti e che, per migliorarci, è necessario cambiare. La colpa, invece, ha a che fare con il nostro rapporto con l’altro e con la paura di averlo leso.
La paura di ingrassare
La paura di ingrassare è la manifestazione di un’autovalutazione negativa nei confronti di sè stessi. Il peso al di sotto della norma e la magrezza offrono, invece, la possibilità di controllare il proprio mondo interiore. La vergogna, la svalutazione, la colpa e il disgusto sono, inoltre, alimentati dalla cultura del nostro tempo: donne magre, magrissime, che vengono continuamente esaltate, dai mass media e dai social, come lo stereotipo di “corpo perfetto”, canone a cui deve aspirare qualsiasi ragazza per essere considerata “bella”o, semplicemente, per essere considerata.
Il senso di colpa
Il senso di colpa è uno stato d’animo molto frequente che si verifica a seguito dell’abbuffata (oggettiva o soggettiva) e assume un carattere inconsapevole e, per certi aspetti, dissociativo. Un comportamento che potremmo interpretare come paradossale: da un lato c’è un forte disgusto per il grasso ma che si concretizza in azione tramite l’abbuffata. Questo binomio non farebbe altro che enfatizzare l’idea dell’individuo di non essere in grado di gestire sé stesso e di condurre una vita equilibrata. È come un circolo vizioso, dove i protagonisti sono la propria colpa e quindi i sentimenti depressivi.
Alessitimia e Anedonia nei DCA
Due condizioni particolarmente rilevanti nei DCA sono l’alessitimia e l’anedonia:
- Alessitimia: È la difficoltà a riconoscere e descrivere le proprie emozioni. Le persone con alessitimia possono avere problemi a identificare ciò che sentono e a comunicare i loro stati emotivi. Questa condizione è comune nei DCA e può portare a un uso disfunzionale del cibo come mezzo per gestire emozioni non riconosciute.
- Anedonia: È l’incapacità di provare piacere nelle attività che normalmente lo procurano. Le persone con anedonia possono perdere interesse per il cibo, il che può complicare ulteriormente la loro relazione con l’alimentazione e contribuire alla restrizione alimentare.
Come affrontare le emozioni nei DCA
Affrontare le emozioni nei DCA richiede un approccio integrato e multidisciplinare. Ecco alcune strategie efficaci:
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): La CBT può aiutare a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati alle emozioni.
- Mindfulness e Meditazione: Tecniche di mindfulness possono aiutare a gestire le emozioni in modo più sano e consapevole.
- Supporto Emotivo: Terapie individuali o di gruppo possono fornire un ambiente sicuro per esplorare e affrontare le emozioni difficili.
- Educazione Emotiva: Comprendere il ruolo delle emozioni nei DCA può aiutare a sviluppare strategie di coping più efficaci.
- Supporto Nutrizionale: Un nutrizionista può aiutare a stabilire un rapporto sano con il cibo, riducendo l’uso del cibo come strumento di gestione emotiva.
L’articolo è stato scritto da Natalia, volontaria dell’Associazione