Oggi vogliamo parlavi di un libro, “Inizio lunedì” di Sara Olivieri , dietista e nutrizionista.
Il titolo ci ha colpito subito perchè è una frase che nella nostra mente, nella mia, abbiamo ripetuto innumerevoli volte e in innumerevoli modi e circostanze: “da lunedì basta”; “da lunedì si inizia”; “da lunedì si cambia”. Insomma questo fantomatico lunedì sembrava avere un enorme potere magico, nonché un’enorme responsabilità: quella di essere l’inizio di un cambiamento (che, guarda caso, non arrivava mai).
Se non segui l’autrice e non conosci il suo approccio potresti pensare: “ecco, l’ennesimo libro sulle diete”. Con grande entusiasmo, posso affermare che no, non è il “solito libro sulle diete”. Non parla di un certo numero di kg da perdere in uno specifico numero di giorni, non parla di programmi miracolosi né tantomeno di alimenti, più o meno noti, particolarmente prodigiosi (C’è da dire che, se uno volesse cogliere il buono nelle cose, una nota positiva alcuni di quei libri sulle diete ce l’hanno: parlando di alimenti mai visti e sentiti prima, venduti come la panacea di tutti i mali, ti permettono di conoscere un segmento in più di questo variegato mondo che è l’alimentazione. Ma il beneficio si ferma qui).
Questo libro, per prima cosa, spiega e lo fa in modo semplice. E questo è un punto fondamentale. Accrescere la consapevolezza delle persone, in questo caso di chi magari vuole intraprendere un percorso di educazione (o rieducazione) alimentare, è essenziale. Non siamo macchine, siamo individui, siamo persone. E oltre a conoscere bene chi si ha davanti, è importante anche conoscere qual è il da farsi e il perché magari si fa in quel modo piuttosto che in un altro.
“Se hai voglia di dolce, dovresti mangiare un dolce. Se hai fame, dovresti mangiare. Perché hai la necessità di trovare un’alternativa? Avere voglia di dolce non è sbagliato. Avere fame non è sbagliato. Il problema, casomai, quando questi due interrogativi, o altri simili, si fanno troppo frequenti. Quando si sovrappongono ad altri bisogni nascondendoli o diventandone una traduzione errata. «Sono nervoso, devo mangiare». «Sono arrabbiato, devo mangiare» «Sono stato bravo, mi merito un dolce»”
scrive la Dott.ssa Olivieri.
Penso infatti che questo sia davvero un libro che va oltre. Quando uso questa espressione voglio intendere qualcosa di ben preciso, cioè che non ci si ferma alle “nozioncine” di base, alle “cose giuste da dire”, ma si cerca di fare un qualcosa in più: in questo caso, un salto verso un mondo forse ancora troppo poco esplorato, in particolare se collegato al mondo dell’alimentazione, cioè ci quello delle emozioni.
È come se al centro di tutto, finalmente, ci sia l’essere umano e quello che sente. Da qui si può partire verso la direzione giusta. Una volta un medico mi disse (cito le sue parole): “diffida da qualsiasi cosa ti venga propinata in modo troppo meccanico e universale”.
Esistono protocolli? Certo. Esistono linee guida? Assolutamente e menomale. Il punto è che tutto questo, cioè ciò che leggiamo sui manuali, deve poi fare i conti con la realtà dei fatti e con le numerose variabili che ogni individuo mette in campo. Ed è proprio qui la sfida.
Per questo forse a volte è più facile propinare libri miracolosi, diete prodigiose e cibi dai fantomatici poteri. Perché parlare di bisogni, di emozioni, di persone diventa complesso. Bisogna quindi avere il coraggio di andare oltre e riconoscere che a volte il cibo non è solo cibo. Ma è proprio comprendendo ciò e affidandosi alle persone (e alle informazioni) giuste che si dà inizio ad un nuovo percorso.
Sentiamo quindi di consigliarvi questo libro proprio perché oltre a delle spiegazioni più tecniche, offre una serie di spunti e di informazioni che permettono di acquisire valide informazioni sul tema dell’alimentazione che, per fortuna, non sono mai slegate dall’importanza che ha il singolo individuo in quanto tale.
