Una delle sfide che affronto ogni giorno è quella di accettarmi per ciò che sono, di apprezzare le mie capacità, di guardarmi allo specchio e sorridere, insomma di volermi bene.
Nietzsche diceva che esistono due tipi di persone: quelle che nascono sicure di sé e quelle che invece devono lottare ogni giorno per autoconvincersi del proprio valore. Mi sento forse di appartenere proprio a questa seconda categoria. La maggior parte delle volte mi domando: “sono all’altezza?”, “lo merito?” “sono in grado di farlo?” e spesso la risposta negativa.
Ma come mai non mi sento mai adeguata?
E come mai ci sono tante persone che provano ciò che provo io?
Riportando l’idea della psicoterapeuta Roberta Milanese, non ci sentiamo all’altezza perchè non riusciamo mai a raggiungere quell’asticella che ci posizioniamo. È da qui che nasce dentro di noi un giudice severo che ci mette in discussione e scaturisce in noi la paura di non essere abbastanza, di essere sbagliate/i e inadeguate/i alla realtà che ci circonda e quindi di fallire.
L’autostima è saper riconoscere i propri pregi e i propri difetti, saper riconoscere l’idea che ognuno ha di sé, facendo un esame di ciò che siamo e di ciò che possiamo dare agli altri.
Molto spesso noi facciamo prevalere le nostre debolezze, ingigantendole a tal punto da sminuire le nostre capacità e questo può portare ad un forte senso di insicurezza.
È come sentirsi in trappola, incapaci di dare il meglio di sè.
Ed ecco allora che subentra la ricerca di un’immagine perfetta che spesso non sarà mai abbastanza. Ma a cosa serve questa perfezione? Rende le persone migliori?
Sono giunta alla conclusione che nessuno potrà mai essere perfetto. La perfezione non appartiene all’uomo. Anzi, per la mia esperienza, ho visto che spesso mi ha solo portato a seguire rigidi schemi, senza sosta e senza leggerezza.
Ho capito che è importante lasciare andare, mollare un po’ la presa, liberandosi da quella rigidità che non ci permette di cogliere il bello che stiamo costruendo.
L’articolo è stato scritto da Sabrina, volontaria dell’Associazione