La correlazione tra DCA e pandemia: esperienze di vita

Le conseguenze psicologiche della pandemia

La situazione di ansia generale provocata dalla pandemia ha portato ad un aumento di problemi di natura psicologica/psichiatrica: sono aumentati i disturbi alimentari, episodi di ansia e di depressione.

Secondo alcuni studi, questi disturbi sarebbero direttamente correlati alle restrizioni: si può infatti notare che tali disagi aumentano quando vengono inserite misure quali limitazioni di spostamenti, didattica a distanza e tutti i provvedimenti ai quali ormai siamo abituati da due anni.

L’aumento dei disturbi alimentari durante la pandemia

In questo contesto di disagio, i disturbi alimentari hanno avuto un’impennata. Risulta infatti che, dall’inizio della Pandemia, i casi di anoressia, bulimia, binge eating e altri disturbi alimentari siano aumentati del 30-40%. Per di più, alcune persone che erano affette da questi disagi già da prima dell’arrivo del Covid-19, hanno subito peggioramenti e ricadute.

Durante gli ultimi due anni, i disturbi del comportamento alimentare, che hanno tendenzialmente “colpito” maggiormente i giovani, si sono fatti strada anche tra i bambini, che risentono moltissimo dell’isolamento dovuto alle restrizioni.

Sugli adulti ci sono purtroppo pochi studi e dunque pochi dati. Tuttavia, sulla base di esperienze reali narrate in particolare dagli enti associativi, si può affermare che anche le persone adulte sono sempre più coinvolte in queste malattie.

Social Network

È importante anche tenere in considerazione che, specialmente durante il primo lockdown, quando non c’era possibilità di uscire (se non per motivi di stretta necessità), l’unica finestra sulla vita sociale erano i social network.

I social network sono uno strumento di per sè neutro, come ogni strumento del resto. In base a come vengono utilizzati possono poi avere una funzione positiva o una funzione meno positiva. Essendo delle piattaforme dove ognuno può, più o meno, pubblicare qualsiasi cosa, capita che si possa incorrere in contenuti di varia natura abbastanza discutibili.

Le immagini estremamente perfette; l’utilizzo eccessivo, spesso irrinunciabile, dei filtri; l’essere costantemente sottoposti al confronto e al paragone, sono tutti aspetti che potrebbero contribuire all’insorgere di pensieri e comportamenti disfunzionali rispetto a se stessi e al corpo.

Sentirsi persi per aver perso il controllo: l’esperienza di Vanessa

Ecco, io faccio parte di quel 30%.

Durante il primo lockdown, ero distratta dal dare gli ultimi esami all’università e quindi in realtà non davo troppo peso a quello che stava succedendo fuori. Quando ho cominciato ad accorgermi di quello che stava accadendo, di come la vita di tutti era drasticamente cambiata da un momento all’altro, qualcosa dentro di me ha reagito in un modo che mai mi sarei aspettata.

Sono una persona che ama il controllo. So che questa è una delle caratteristiche principali che spesso si riscontra in soggetti con un disturbo alimentare. Prima della pandemia, nella mia vita era tutto perfetto e soprattutto ora ne ho la piena coscienza: gli studi andavano benissimo; ero riuscita a fare qualche lavoretto e avere dei soldi da parte; avevo (e ho tutt’ora) un ragazzo, degli amici e una famiglia che mi riempivano di affetto. Ero davvero nel periodo più bello della mia vita e non mi mancava niente. Sentivo di avere tutto sotto controllo.

Il Covid mi ha portato via il controllo

Non ero più libera. Nemmeno di fare cose semplici come uscire e andare da qualche parte.

Così, ho deciso di assumere il controllo sull’unica cosa che mi sembrava controllabile in quel momento: il mio peso.

Probabilmente, se tutto questo fosse successo in un altro momento, sarebbe stato molto diverso. Qualcuno se ne sarebbe accorto, ma uscivo poco sia con gli amici che con il mio ragazzo e i miei genitori erano troppo distratti dai problemi che le restrizioni stavano causando ad ognuno di noi.

Ci è voluto un po’

C’è voluto un po’ di tempo prima che qualcuno se ne accorgesse. Ma “meglio tardi che mai”, visto che proprio quando hanno iniziato ad accorgersene, ho preso coscienza e ho iniziato a cambiare.

Nonostante i miei miglioramenti, però, continuo ad essere molto influenzata dalla situazione attuale. I continui cambiamenti di regole e restrizioni mi creano molta ansia e questo si ripercuote sul mio rapporto con il cibo e con il mio corpo.

La Pandemia ha iniziato a farmi sentire isolata e il mio disturbo alimentare ha contribuito ad amplificare questa sensazione. Mi sento spesso impotente di fronte a tutto quello che sta accadendo in questo periodo e penso che tutta questa serie di eventi siano ciò che mi rende ancora ancorata al mio disturbo alimentare.

Accettare di non avere controllo ed essere liberi: l’esperienza di Francesca

Nel mio caso, il lockdown penso sia stato il catalizzatore verso la libertà. 

Già da tempo avevo raggiunto un mio equilibrio. Tuttavia questo equilibrio si basava su norme piuttosto rigide relativamente all’alimentazione. Quando varcavo certi limiti auto-imposti mi trovavo spesso a lottare con il pensiero del “tanto ormai” e con l’impulso all’abbuffata. 

Quando è iniziato il lockdown mi sono sentita emotivamente travolta. Sentivo tantissima solitudine. Mi angosciavano la vista della strada sempre totalmente vuota e il suono continuo delle ambulanze. Avevo ansia per quello che stava accadendo. 

I miei “buoni propositi” di avere un’alimentazione e uno stile di vita sano venivano continuamente infranti e sentivo continuamente il bisogno di riempirmi di cibo. Dopo un paio di settimane mi domandavo a che punto sarei arrivata di questo passo. 

Pensavo a come non ingrassare, ma poi scelsi una strada diversa.

Sentire di non avere più alcun controllo e accettarlo era l’occasione per essere veramente libera. 

Accettare di non avere il controllo

Iniziai a non mettermi alcun limite né regole, cercando di mangiare qualunque cosa nel momento in cui la volessi. 

Inizialmente non riuscivo a sentire il senso di fame e di sazietà, così come non riuscivo a sentire e a distinguere le mie emozioni. Ma passo dopo passo, mese dopo mese, è cambiato tutto.

Vi racconto un episodio. Il 20/04/20 ero andata a fare la spesa e sulla mascherina ffp2 avevo disegnato un sorriso e avevo scritto poi su un diario:

“A volte capisci e abbandoni quello che non ha mai veramente funzionato. Allora lasci andare. Accetti un po’ più di disordine per ottenere uno stralcio in più di libertà. Anche se non ottieni quello che vuoi o lo ottieni dopo. Anche questo è vincere. E continui a essere innamorato della vita ancora e più di prima, perché te la prendi così com’è. E se accetti compromessi, ma da prigioniero non vinci, allora inizi a desiderare di essere libero. E anche se non vinci sempre, comunque ogni passo fa la differenza. E sorrido per questo”

Oggi a quasi due anni da quel giorno vorrei dire a quella persona che ne è valsa la pena ascoltarsi, ne è valsa la pena riscoprire a pieno il sapore delle emozioni piuttosto che tapparsi il cuore, ne è valsa la pena aprire la porta della cella e buttare la chiave…anzi, più che la pena ne è valsa la gioia, ne è valsa la libertà.

Alcuni suggerimenti per affrontare un disturbo alimentare durante la pandemia

Abbiamo scelto di condividere una serie di aspetti che per noi hanno fatto la differenza, insieme al supporto degli esperti:

  1. Chiedere aiuto professionale (o non interrompere il proprio percorso di cura se in corso);
  2. Non isolarsi: cercare connessioni con gli altri, quando possibile dal vivo o virtualmente; 
  3. Mettersi in ascolto delle proprie emozioni: un modo per farlo è scrivere su un diario per pochi minuti al giorno interrogandosi su come ci si è sentiti nel corso del giorno e in relazione a quali eventi
  4. Strutturare una routine e darsi piccoli obiettivi giornalieri
  5. Essere auto compassionevoli: è una situazione difficile ed è del tutto normale non riuscire a fare tutto nel modo in cui vorremmo, meritiamo comprensione da noi stessi, non giudizi.

Poi ancora..

  1. Praticare la “Common humanityper sentirsi meno soli, ovvero comprendere che i sentimenti spiacevoli fanno parte dell’esperienza umana, che la sofferenza è universale e che siamo collegati non solo dalle gioie, ma anche dalle nostre lotte, dolori e paure (questo è particolarmente vero durante eventi come una pandemia, in cui tutto il mondo è connesso e coinvolto)
  2. Praticare l’unfollow: rimuovere dalle proprie reti sociali accounts che promuovono la ricerca di un’ideale corporeo e la cultura della dieta
  3. Trovare delle attività piacevoli da poter praticare (vedere una serie, imparare a suonare uno strumento musicale…)
  4. Fare i pasti in famiglia, con tutti i componenti seduti a tavola ed evitando discorsi intorno a cibo, corpo e pandemia
  5. Cercare di comunicare le proprie difficoltà alle persone con le quali si convive (familiari, coinquilini, compagno/a…)
  6. Mettere in atto strategie di gestione dello stress, come la respirazione diaframmatica e la meditazione
  7. Continuare ad avere speranza rispetto al futuro, immaginandosi una volta terminata la pandemia e mano a mano che si procede nel proprio percorso di cura (fino alla guarigione), iniziando a pianificare attività da poter svolgere e nuove strade da percorrere (posti da visitare, persone da incontrare, nuovi percorsi formativi..

Tra queste piccole azioni ognuno può trovare le proprie o inventarsene altre.

Al centro di tutto c’è il benessere. Scopri ciò che ti fa stare bene e percorri, passo dopo passo, la tua strada.

L’articolo è stato scritto da Vanessa e Francesca, volontarie dell’Associazione.

Bibliografia

Schlegl, S, Maier, J, Meule, A, Voderholzer, U. Eating disorders in times of the COVID-19 pandemic—Results from an online survey of patients with anorexia nervosa. Int J Eat Disord. 2020; 53: 1791– 1800.


Sideli, L., Lo Coco, G., Bonfanti, R. C., Borsarini, B., Fortunato, L., Sechi, C., & Micali, N. (2021). Effects of COVID-19 lockdown on eating disorders and obesity: A systematic review and meta-analysis. European Eating Disorders Review, 29( 6), 826– 841.

Sitografia

https://www.eriniwanusalcsw.com/blog-inspiration–resources/common-humanity-in-the-pandemic

Imparare ad avere compassione di sé stessi – Città Nuova – Città Nuova (cittanuova.it)

This is what it’s like coping with an eating disorder during COVID-19 (msnbc.com)

RECOMENDACIONES-TCA-y-CONFINAMIENTO.pdf (copcyl.es)

¿Cómo enfrentar trastornos alimenticios durante la Covid-19? | Noticias | teleSUR (telesurtv.net)

Contenuto a cura di Animenta

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