Le fasi del recovery da un disturbo alimentare

le fasi del recovery da un disturbo alimentare

Il recovery da un disturbo alimentare, qualsiasi esso sia, non è un processo facile. Può essere estremamente impegnativo e richiede molto tempo, duro lavoro e impegno. Ma il recovery vale la pena e può salvare la vita. Comprendere le fasi della guarigione da un disturbo alimentare e imparare a conoscerle può essere d’aiuto sia per chi le percorre che per chi gli sta accanto.

Quali sono le fasi del recovery da un disturbo alimentare?

Come ogni processo di recovery, anche la guarigione dai disturbi alimentari avviene per fasi. Queste fasi si basano sul Modello Transteorico del Cambiamento. Le sei fasi del recovery dai disturbi alimentari sono:

  • Pre-contemplazione: Questa fase comporta la mancanza di consapevolezza o la negazione del problema. Gli individui non riconoscono o ammettono di soffrire di un disturbo alimentare. I familiari e gli amici più stretti sono spesso quelli che notano per primi i sintomi e in questa fase devono comunicare le loro preoccupazioni ai loro cari.
  • Contemplazione: In questa fase, gli individui iniziano a riconoscere la presenza dei loro modelli alimentari disordinati e a considerare la possibilità di cercare un aiuto professionale. Possono iniziare a pensare di fare dei cambiamenti e devono affrontare le loro paure.
  • Preparazione: In questa fase le persone sono pronte a cambiare e si preparano alla guarigione. Possono raccogliere informazioni sulle opzioni di trattamento dei disturbi alimentari, cercare un aiuto professionale e fare piani per affrontare il loro disturbo alimentare con l’aiuto di un’equipe multidisciplinare esperta.
  • Azione: La fase dell’azione comporta l’impegno nel trattamento e il cambiamento attivo dei comportamenti legati al disturbo alimentare, la gestione dei pensieri negativi legati al disturbo alimentare e l’uso di abilità di coping sane. Tutto questo deve essere affrontato insieme e con il supporto dell’equipe professionale che ha in carico il paziente. 
  • Mantenimento: La fase di mantenimento si concentra sul mantenimento dei progressi fatti durante il trattamento per sei mesi o più. I soggetti continuano a mettere in pratica i nuovi comportamenti e le nuove strategie di coping e a lavorare per prevenire le ricadute.
  • Termine: Il termine è la fase finale del recovery. Descrive un periodo prolungato senza ritorno a comportamenti e/o cognizioni da disturbo alimentare. In questa fase, indipendentemente dalla situazione che la persona si trova ad affrontare, è sicura di continuare a far fronte al problema in modo adattivo e di non tornare a comportamenti o schemi alimentari disordinati. Idealmente, i comportamenti adattivi sono diventati in gran parte automatici.

Ognuno con il suo modo: attraversare le fasi del recovery

Le persone non attraversano necessariamente le fasi del recupero dei disturbi alimentari in modo simile. La progressione attraverso queste fasi è del tutto individuale e varia da persona a persona. Diversi fattori, come la gravità del disturbo alimentare, le circostanze personali e i sistemi di supporto disponibili, possono influenzare il modo in cui una persona avanza nel suo percorso di recovery.

Il recovery non è lineare, ma è possibile

Alcuni individui possono attraversare gli stadi in linea retta, passando direttamente dal primo al quinto stadio. Altri possono andare avanti e indietro tra gli stadi, mentre sperimentano battute d’arresto e ricadute.

Il modello a fasi appena proposto evidenzia che, sebbene la guarigione sia possibile, il decorso della malattia e della guarigione può non essere lineare. In ogni fase ci possono essere segnali comportamentali che aiutano a identificare la fase in cui si trova la persona e il modo migliore per affrontarla.

Può essere scoraggiante, faticoso, impegnativo intraprendere un percorso di guarigione da un DCA, ma farlo significa riprendere a vivere. Significa riprendere in mano la propria esistenza e sottrarla a quella del disturbo alimentare. A volte, questo può far paura, perché significa riprendere delle responsabilità e delle decisioni allontanate da tempo, ma è ciò che può farci tornare a sentirci vivi. A respirare e a gioire della vita.

Il recovery è una montagna russa di emozioni, positive e negative. Ma ciò, anche quando non sembra, può essere solo positivo: stiamo ascoltando noi stess* di nuovo, con le nostre emozioni e sfaccettature, dopo tanto tempo di silenzi e apatie.

Il recovery è duro, ma è possibile e vale sempre, sempre, sempre la pena iniziarlo.

Contenuto a cura di Federica Merli

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