Mi* figli* vuole perdere peso: come gestirlo e approcciarsi alle diete

mi* figli* vuole perdere peso: come gestirlo e approcciarsi alle diete

Sappiamo che i Disturbi del comportamento alimentare colpiscono solo in Italia oltre 3 milioni di persone all’anno e che i numeri, negli ultimi anni, sono in costante aumento. Ma non è questo l’unico dato preoccupante: queste patologie esordiscono sempre prima, colpendo anche i bambini già dalla scuola primaria.

Chiunque può soffrire di DCA

Nell’immaginario comune i comportamenti alimentari disfunzionali e le preoccupazioni legate al proprio aspetto fisico colpiscano solamente ragazze e giovani donne. La verità è però che chiunque può iniziare a soffrire di un disturbo del comportamento alimentare indipendentemente dal sesso o dall’età, inclusi i bambini. Viviamo in una società pervasa dalla cultura della dieta e dall’idea che ‘magro è bello’ e ‘grasso è brutto’, ed è in questo contesto che i bambini sviluppano il proprio rapporto con il corpo e il cibo. Non c’è quindi da stupirsi che l’esordio dei disturbi del comportamento alimentare sia sempre più precoce.

Anche per quello che riguarda il sesso, i problemi legati all’immagine corporea e al rapporto con il cibo colpiscono non solo il sesso femminile ma anche quello maschile. Soprattutto negli ultimi decenni, anche i ragazzi e gli uomini sentono di dover aderire a un’immagine socialmente accettata di fisico sportivo e muscoloso, finendo per seguire regimi alimentari particolarmente restrittivi per aderire a tale immagine.

Il ruolo dei social media

L’avvento dei social media ha poi reso sempre più pervasivi e accessibili certi messaggi e immagini legati all’importanza dell’aspetto fisico. Se infatti un tempo erano perlopiù la televisione e le riviste a veicolare questi messaggi, oggi è un vero e proprio martellamento a 360 gradi e diventa sempre più complicato per i genitori controllare le fonti a cui sono esposti i propri figli. Inoltre, i social sono una continua fonte di paragone con i corpi e le vite altrui che, nonostante possano essere completamente falsificati attraverso filtri e altre strategie, aumentano il rischio di sviluppare (soprattutto in giovane età) il senso di inadeguatezza se non si riescono a raggiungere determinati standard.

Cosa possiamo fare per l* nostr* figl*?

Ma quindi, come genitori o adulti di riferimento, cosa possiamo fare per aiutarli a sviluppare un rapporto sereno con il cibo e il proprio corpo? Come possiamo incoraggiare, nell’ambiente famigliare, comportamenti sani e un dialogo costruttivo per farli sentire liberi di esprimere le proprie emozioni e preoccupazioni e aiutarli a gestirle? 

La psicoterapeuta americana Jessie Menzel, specializzata nella cura dei disturbi del comportamento alimentare, suggerisce queste cinque strategie:

  1. Se nostr* figli* ci manifesta il desiderio di perdere peso, non sottovalutiamolo ma cerchiamo di capire le sue motivazioni. Spieghiamogli che nella crescita il corpo deve affrontare cambiamenti importanti che necessitano un’adeguata quantità di cibo. Aiutamol* a capire che certi modelli che la società propone sono irrealistici e nessuno deve mettere a repentaglio la propria salute per tentare di raggiungerli.
  2. Dimostriamoci sempre curiosi e interessati al punto di vista di nostr* figli*, facendo domande e ascoltando attentamente le sue risposte. In questo modo potremo cogliere sin da subito eventuali preoccupazioni o false informazioni che possono arrivare dai coetanei o dai social media. 
  3. Mostriamo per primi un rapporto equilibrato con il cibo e il nostro corpo: l’esempio vale sempre più di quanto le parole possano veicolare. Non è facile perché gli adulti non sono immuni alla cultura della dieta e a volte sono i primi a fare commenti o battute sui corpi altrui o a etichettare il cibo come ‘buono’ o ‘cattivo’. Per questo è importante diventare consapevoli di certe dinamiche o automatismi e cambiare rotta.
  4. Spieghiamo a nostr* figli* che ciò che si vede sui social è spesso irreale o manipolato. I filtri usati per modificare il proprio corpo, le foto o ricette di cibi ‘fit’ che non per forza corrispondono a ciò che un determinato influencer mangia nella vita reale, le varie diete proposte come miracolose ma senza nessuna validità scientifica. Più nostr* figli* è informat* e consapevole di certe dinamiche, minore sarà la possibilità che si lasci affascinare da questi contenuti pericolosi. 
  5. Non aspettiamo di accorgerci che qualcosa non va per parlare a nostr* figli* di questi argomenti. Affrontiamoli in casa in maniera aperta e serena e diamo più informazioni possibili riguardo la cultura della dieta e l’immagine corporea. Non possiamo evitare che, prima o poi, si trovi ad affrontare certi discorsi con i coetanei o entri in contatto con qualche contenuto social. Possiamo però far sì che quando succederà abbia tutte le informazioni e gli strumenti per non esserne sopraffatt*.

Aiutiamo nostr* figli* a chiedere aiuto ai professionisti del settore

Avere un dialogo aperto e onesto con bambin* e ragazz* in merito ai pericoli legati alla cultura della dieta è fondamentale. Ma può non essere sufficiente.

In alcuni casi, se ci accorgiamo che nostr* figli* ha un rapporto difficile con il proprio corpo o un desiderio ossessivo di perdere peso, la cosa giusta da fare è cercare l’aiuto di un* professionista. I segnali a cui fare attenzione sono:

  • aumento o perdita di peso importante nel giro di poco tempo,
  • restrizione dal cibo,
  • eccessivo esercizio fisico,
  • continui discorsi sul cibo o il corpo,
  • limitazioni nelle attività sociali che coinvolgono il cibo. 

La consapevolezza riguardo certe tematiche è il primo e fondamentale passo per fare prevenzione. Non possiamo proteggere bambin* e ragazz* dalla cultura della dieta o dal contesto culturale in cui viviamo, ma possiamo fornire loro tutti gli strumenti per affrontare al meglio le sfide che, durante la crescita, si troveranno inevitabilmente a fronteggiare. E soprattutto, possiamo essere il loro punto di riferimento perché sappiano che non sono soli ad affrontare le difficoltà.

L’articolo è stato scritto da Erika, volontaria dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

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Valori Nutrizionali

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Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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