Ci accingiamo a trascorrere il Natale e le festività, ma non per tutti questo periodo è vissuto con entusiasmo. Infatti, la tavola ricca di cibo e le persone presenti possono essere vissute con timore e profonda sofferenza da coloro che hanno un disturbo alimentare.
Il contatto prolungato con il cibo e l’eventuale curiosità dei presenti (i quali potrebbero fare domande inopportune, dare consigli non richiesti o semplicemente commentare) possono essere motivo di dolore per coloro che hanno un rapporto molto complicato con alimentazione e corpo.
Cosa si prova durante le feste natalizie quando la relazione con l’alimentazione non è serena?
Le emozioni sono una questione incredibilmente complessa e talvolta riconoscerle e attribuire ad esse significati può rappresentare un arduo compito. Inoltre, sono soggettive e, per questo, assumono significati diversi a seconda della persona di cui si parla. Perciò, quello di cui parleremo rappresenta soltanto un tentativo di comprensione e non una generalizzazione.
- Rabbia: è possibile sentirsi arrabbiati perché ci si trova in una situazione che si vorrebbe evitare o che risulta di difficile gestione, diversamente da altri.
- Ansia: quest’emozione potrebbe essere legata alla paura di non saper gestire ciò che sta accadendo e al possibile incontro con i pareri altrui.
- Vergogna: in questa circostanza, può emergere il senso di vergogna in relazione alla manifestazione delle proprie difficoltà.
- Senso di colpa: la persona potrebbe sperimentare il senso di colpa legato alla sensazione di sentirsi sbagliata e all’incapacità di gestione del momento del pasto.
- Tristezza: i pensieri di inefficacia e inadeguatezza che riguardano l’alimentazione possono generare tristezza.
Cosa fare per affrontare al meglio il periodo natalizio se si ha un Disturbo Alimentare
Anzitutto, avere persone degne di fiducia che conoscono come ci si sente può rivelarsi un grande aiuto.
Per esempio, se si ha l’esigenza di allontanarsi dalla classica tavolata natalizia in cui si è coinvolti, un amico o qualcuno di cui ci si fida può offrire quel supporto necessario ad affrontare meglio quella specifica situazione.
Inoltre, un’ulteriore strategia è quella di provare a concentrarsi su altri aspetti che caratterizzano il Natale, poiché il cibo ne rappresenta soltanto uno.
In generale, non bisogna dimenticare che i Disturbi Alimentari rappresentano patologie complesse che meritano un intervento adeguato. Risulta fondamentale la psicoterapia che può essere associata anche alla terapia farmacologica e/o al supporto nutrizionale. Affidarsi alle parole e alle strategie apprese in terapia o attenersi a regimi alimentari condivisi con gli esperti può essere di grande aiuto nei momenti di sconforto.
L’articolo è stato scritto da Giulia, volontaria dell’Associazione