Disturbi alimentari e disturbo post traumatico da stress: un legame complesso

disturbi alimentari e disturbo post traumatico da stress

I disturbi della nutrizione dell’alimentazione (DAN) e il disturbo post traumatico da stress (DPTS) sono due condizioni psicologiche che, sebbene distinte, possono interagire in modi complessi. Entrambi rappresentano sfide significative per la salute mentale e fisica degli individui e richiedono un’attenzione particolare da parte dei professionisti della salute.

Disturbi Alimentari: un breve sguardo

I disturbi alimentari comprendono una serie di condizioni caratterizzate da comportamenti alimentari anomali e da una preoccupazione eccessiva per il peso e la forma del corpo. 

Le forme più comuni includono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Questi disturbi possono avere conseguenze gravi sulla salute fisica, tra cui malnutrizione, problemi cardiaci e compromissione del sistema immunitario (Treasure et al., 2015).

Le cause dei disturbi alimentari sono multifattoriali e comprendono fattori genetici, biologici, psicologici e sociali. Ad esempio, esperienze di trauma, pressione sociale e standard di bellezza irrealistici possono contribuire all’insorgenza di questi disturbi (Stice et al., 2017).

Disturbo post traumatico da stress

Il DPTS è una condizione che può svilupparsi dopo aver vissuto o assistito a un evento traumatico, come una guerra, un abuso fisico o psicologico, o un disastro naturale. 

I sintomi includono rivivere l’evento traumatico, evitamento di situazioni associate al trauma, alterazioni nella cognizione e nell’umore, e reattività aumentata. Le persone con DPTS possono anche manifestare comportamenti di autolesionismo o di dipendenza, che possono includere disturbi alimentari.

L’intersezione tra Disturbi alimentari e disturbo post traumatico da stress

La relazione tra disturbi alimentari e DPTS è complessa e bidirezionale. Da un lato, le persone che soffrono di DPTS possono sviluppare disturbi alimentari come meccanismo di coping. La regolazione emotiva è un fattore importante in questo contesto: alcuni individui possono utilizzare il controllo del cibo come un modo per affrontare l’ansia e il disagio associati al trauma. 

Altri possono utilizzare comportamenti alimentari disfunzionali come forma di autolesionismo, cercando di riprendere il controllo su un corpo che percepiscono come vulnerabile (Murray et al., 2017).

D’altro canto, gli individui con disturbi alimentari possono sperimentare traumi che aggravano la loro condizione. Ad esempio, esperienze di bullismo, abusi o rifiuto sociale possono contribuire all’insorgenza e al mantenimento di un disturbo alimentare. La ricerca ha dimostrato che le esperienze traumatiche possono influenzare negativamente il trattamento e il recupero dai disturbi alimentari (Brewerton, 2007).

Conclusioni e implicazioni per il trattamento

La connessione tra disturbi alimentari e DPTS sottolinea l‘importanza di un approccio integrato nel trattamento. È fondamentale che i professionisti della salute mentale considerino entrambe le condizioni durante la valutazione e il trattamento. Interventi terapeutici come la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia dialettico-comportamentale, la terapia basata sulla mentalizzazione o sul lavoro della sfera emotiva  possono essere efficaci nel trattare entrambe le problematiche. In questo modo, i pazienti inizieranno a sviluppare strategie di coping più adattive e a migliorare la loro qualità di vita (Treasure et al., 2015; Waller et al., 2019).

In conclusione, la comprensione della relazione tra disturbi alimentari e DPTS è essenziale per fornire un trattamento efficace e supportare il recupero degli individui colpiti. La sensibilizzazione su questi temi è fondamentale per ridurre lo stigma e incoraggiare le persone a cercare aiuto.

Bibliografia

Brewerton, T. D. (2007). Eating disorders, trauma, and posttraumatic stress disorder. Journal of Trauma & Dissociation, 8(2), 17-36.

Murray, S. B., Griffiths, S., & Mond, J. M. (2017). The relationship between posttraumatic stress disorder and eating disorders: A review. Clinical Psychology Review, 56, 1-8.

Stice, E., Marti, C. N., & Rohde, P. (2017). Prevalence and predictors of eating disorders in adolescents: A longitudinal study. Journal of Abnormal Psychology, 126(4), 475-486.

Treasure, J., Sepulveda, A. R., & Macdonald, P. (2015). The role of family in eating disorders: A review. Eating Disorders, 23(3), 223-240.

Waller, G., Stringer, H., & Meyer, C. (2019). Psychological treatments for eating disorders: A systematic review and network meta-analysis. Psychological Medicine, 49(4), 1-14.

L’articolo è stato scritto da Giovanna, volontaria dell’Associazione

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