Ciò che mangiamo è condizionato dal nostro genere?

ciò che mangiamo è influenzato dal nostro genere

Viviamo in una società ricca disparità di genere formatesi e radicatesi nel corso di centinaia di anni che hanno dato vita a quella che oggi definiamo “società patriarcale”. La società, però, sta cambiando: tende a voler eliminare tutte quelle differenze che prendono voce in stereotipi e luoghi comuni. Vuole abolire ciò che associa all’uomo e alla donna abitudini e ruoli predefiniti e preconfezionati.

Ci siamo chiest* quanto il patriarcato radicato abbia influito sulle abitudini alimentari di uomini e donne. Abbiamo indagato sulle eventuali differenze emerse e probabilmente associabili a questo fenomeno sociale. Ciò che mangiamo è condizionato dal nostro genere?

Cos’è il genere? 

E’ importante specificare che, quando si parla di genere, non ci si riferisce a una differenza biologica che associa agli uomini i cromosomi XY e alle donne i cromosomi XX. Un articolo pubblicato su Amnesty International definisce il genere come:

insieme socialmente accettato di norme, ruoli e comportamenti, che vengono associati al sesso assegnato a una persona al momento della nascita e ne condizionano la possibilità di accedere a funzioni di potere, a risorse e all’equo godimento di diritti”. 

Lo stesso articolo prosegue spiegando che vi sono norme, comportamenti e ruoli che sono, nell’immaginario comune, strettamente legati al genere. Fin dall’infanzia, infatti, ci vengono trasmessi messaggi che indicano come comportarci nelle situazioni sociali (e non) in base al nostro genere sessuale. Dei messaggi trasmessi in un’età così precoce portano spesso l’individuo, una volta adulto, ad attenersi a ruoli e comportamenti tipici dell’espressione del proprio genere. Ciò sulla base di quello che è stato trasmesso e “assegnato” durante l’infanzia. 

Tra i comportamenti predefiniti vi sono anche le abitudini alimentari?

Come ben sappiamo, l’alimentazione non può essere ridotta semplicemente alla funzione biologica di nutrizione del nostro corpo. E neppure al semplice gesto di “ingerire alimenti diverse volte al giorno”. Le abitudini alimentari fanno parte della società e della socialità. L’alimentazione è, infatti, soggetta alle norme sociali. 

Dunque, l’alimentazione risulta essere differente in base al nostro genere?

Uno studio dell’ ANSES francese ha rilevato che gli uomini mangiano il 50% in più di salumi e quasi il 100% in più di carne rispetto alle donne. 

Le donne, d’altra parte, tendono a mangiare più vegetali: uno studio pubblicato su PubMed, condotto su un campione di 1024 persone adulte, ha evidenziato che gli uomini assumevano giornalmente 2,52 porzioni di frutta e verdura, contro le 3,47 assunte dalle donne. 

Perché le abitudini alimentari sono differenti in donne e uomini?

Citando un articolo di TuorlomagazineLa carne non solo simboleggia la maschilità, ma anche il cosiddetto “machismo”, la forza che rimanda all’uomo delle caverne, alla caccia, a tutto ciò che rende un individuo forte e coraggioso, in un’allegoria stantia e immobile.”

Dunque, sembrerebbe che gli uomini tendano a mangiare più carne, perché nell’immaginario comune è il cibo dell’individuo guerriero, forte, che rimanda alla parte più animalesca e istintiva dell’individuo, ed è l’alimento più noto per essere fonte di proteine, macronutrienti necessari per la costruzione di un fisico muscoloso, prerequisito necessario per rientrare nello stereotipo di “uomo forte e virile”. 

Il ruolo del marketing

Tutte queste caratteristiche, nella società moderna, vengono associate allo stereotipo dell’uomo, identificato come individuo forte, invincibile e coraggioso. Questa immagine è molto evidente nel marketing: quante volte abbiamo assistito a pubblicità di rasoi per uomini, in cui si sottolinea che con quel determinato prodotto l’uomo potrà “vincere ogni sfida” o amplificare la propria mascolinità?

Rimanendo in ambito di marketing e pubblicità, proviamo a immaginare uno spot su un prodotto light o su un’insalata. Quasi sicuramente, “il” protagonista sarà una donna. I prodotti light e gli alimenti sani, infatti, vengono associati ad un pubblico prettamente femminile. Ma perché avviene ciò?

Uno studio pubblicato su MDPI evidenzia quanto le donne conducano un regime alimentare più sano rispetto agli uomini, ma tuttavia siano per la maggior parte insoddisfatte della propria immagine corporea. Dunque, le donne, sono spinte a mangiare sano anche dalla maggiore pressione sociale che esercita la società sul loro aspetto estetico. Ed è anche questa una conseguenza diretta della mascolinità tossica. Secondo questa concezione, la donna “ideale” deve essere bella e avere un fisico perfetto, perché viene ridotta ad uno strumento di appagamento dell’uomo “forte e invincibile, che non piange mai”. La donna è considerata, sempre secondo questa retorica, come individuo inferiore all’uomo. 

La pressione sociale di genere sul piatto

E’ sconfortante constatare che perfino ciò che mangiamo sia condizionato dalla pressione sociale esercitata sugli individui a causa del loro genere. Sia le donne che gli uomini finiscono per essere vittime di questi stereotipi. Gli uomini sentono di non essere tali se non mangiano carne, a causa di uno stereotipo di ridicolizzazione diffuso nella società nei confronti degli individui di sesso maschile.

Questo è solo uno dei tanti elementi che esercitano pressione sociale sugli uomini, che non si sentono liberi di esprimere vulnerabilità, tristezza e dolore. Perché per la società “Boys don’t cry”, in quanto la vulnerabilità è vista come una caratteristica tipicamente femminile. Allo stesso modo “Boys don’t eat vegetables”, in quanto mangiare frutta e verdura sembrerebbe un’abitudine preclusa solo a coloro che devono compiacere per il proprio aspetto, ossia le donne. 

Una riflessione sul tema potrebbe portare a rendersi conto di quanto sia anacronistica la concezione per la quale esistano ruoli differenti e abitudini predefinite basate sul genere. Suona assurdo pensare quanto le differenze riguardanti le abitudini alimentari basate sul genere degli individui contemporanei siano estremamente simili a quanto espresso in uno studio pubblicato su Wiley online library, in cui vengono citate le abitudini alimentari degli umani nella Preistoria, evidenziando che le donne si nutrissero prettamente di bacche e vegetali, mentre gli uomini di carne .

Uno sguardo al futuro…

Tuttavia, vi è un barlume di speranza. Sembrerebbe, secondo uno studio pubblicato su MDPI, che in Svizzera questa distinzione nelle abitudini alimentari stia piano piano svanendo.

E’ solo uno dei tanti fattori che concorrono a creare stereotipi differenti basati sul genere. Ma se qualcuno sta abbattendo questo, allora forse potremo, un giorno, riuscirci tutt*. E, magari, estendere questo abbattimento a tanti altri fattori e stereotipi, per raggiungere finalmente una società in cui le diversità sono individuali, e non basate sul genere.

L’articolo è stato scritto da Martina, volontaria dell’Associazione

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