Mi presento: mi chiamo Chiara, ho 24 anni e vivo a Napoli.
Sono sempre stata una ragazza molto sensibile e amo molto la mia famiglia. Vivo una vita abbastanza normale, tra studio e vari impegni. C’è però un mostro cattivo nella favola della mia vita, e questo mostro si chiama anoressia. Ho iniziato a prendere coscienza della mia malattia circa 4 anni fa, quando con l’appoggio dei miei genitori ho preso la decisione più difficile della mia vita ma anche la migliore che potessi prendere: ho intrapreso un percorso di guarigione presso un centro per DCA.
La prima sensazione è stata distruttiva: mi sentivo mancare la terra sotto ai piedi.
Io penso che nessuno possa capire ciò che si affronta quando si combatte contro malattie come queste, e devo dire che questo mi rincuora. Le sofferenze che affronto ogni giorno posso comprenderle io, le possono comprendere i miei genitori e tutti coloro che vivono una situazione come la mia.
La mia malattia è una nemica che mi perseguita da sempre. L’anoressia ti blocca la mente e ti impedisce di vivere la vita, tutto viene condizionato dalla tua forma fisica o meglio ciò che il tuo occhio considera come forma o perfezione. Sono trascorsi ormai 3 anni da quando ho iniziato questo straordinario percorso di cura. Inizialmente ero un po’ scettica, non mi piaceva l’idea di andare da una psicologa, di prendere dei farmaci per gestire i miei disturbi e di raccontare a degli sconosciuti quello che mi passava per la testa. Ma grazie all’aiuto di medici stupendi ho iniziato a comprendere la natura di quello che avevo dentro. Probabilmente tutto è iniziato quando avevo 5 anni, ho perso mia sorella per una malattia cardiaca e questo mi ha segnata facendomi diventare molto sensibile verso gli altri. Ho sempre desiderato avere amici su cui contare, ma purtroppo non è stato così. Alle elementari e alle medie sono stata vittima di bullismo, mi prendevano in giro per il mio carattere e per la mia forma fisica. Probabilmente ero un po’ in carne, ma quale ragazza non lo è nel pieno dello sviluppo? Alle superiori la situazione è migliorata, avevo un bel gruppo di amici ai quali tenevo molto e da buona crocerossina ero disposta a fare qualunque cosa per renderli felici e per farmi accettare. L’amicizia si è conclusa quando è scoppiata la mia malattia. Nessuno aveva la forza e il coraggio di tenermi la mano. Ma come biasimarli. Avevo paura anche io, non porto alcun tipo di rancore per questo. Ho avuto intorno ai 16 anni episodi di autolesionismo che ho superato completamente da sola dopo 6 mesi. Questo pensiero in me era fisso, pensavo “Ho superato di peggio da sola cosa sarà mai, dimagrisco un pochino e mi fermo e poi ho tutto sotto controllo”. Così non è stato. Dopo 5 mesi la situazione è peggiorata e durante un litigio con i miei perché non volevo mangiare ho lanciato la bomba e ho detto tutto. Mia madre si è subito messa in cerca di medici specializzati e ho deciso di provare a guarire.
A cosa mi ha sottoposto l’anoressia?
Questa malattia rovina la mente e il corpo. Ansia, attacchi di panico, depressione, mancanza di attenzione, tendenze suicide, autolesionismo, svenimenti, dolori alle ossa, problemi al pancreas, tachicardia, problemi alla tiroide, carenza di vitamine, difficoltà a deglutire, mancanza di forza, lesioni cutanee, perdita di capelli. Ho sempre rifiutato il ricovero anche quando il mio peso era in codice rosso, non volevo abbandonare la mia casa e le persone a me care. Dopo 3 anni posso dire che la decisione di curarmi e l’aiuto dei miei genitori mi ha salvato la vita. Ho ancora tanta strada da fare ma riuscire a distinguere i colori che mi circondano è assolutamente un piccolo passo verso una libertà che cerco da sempre. Ho ancora segni e cicatrici aperte, faccio ancora le corse da una clinica all’altra per i vari accertamenti. Ci sono alti e bassi in questo stupendo viaggio, ma finalmente io sto vivendo la mia vita con il sorriso, la forma più bella che ho!
Mi sto riprendendo la mia vita. Fatelo tutti, l’amore per gli altri è la forza necessaria. Sto imparando ad amare anche me stessa grazie alle persone che mi sono vicine e che mi aiutano tutti i giorni.
Chiara