Caro corpo,
ti sto scrivendo questa lettera con le lacrime agli occhi perché so quanto male ti ho fatto.
Ti ho sempre paragonato agli altri, ti ho sempre pizzicato guardandoti allo specchio e soprattutto non ti ho mai fatto sentire all’altezza degli altri.
Tutto è iniziato perché volevo finalmente vedermi bella, come se potessi scegliere io come cambiarti, e da quel momento in poi ti ho sempre trovato mille difetti.
Ho provato a cambiare il colore dei capelli perché pensavo che fosse troppo banale, ho cercato di nascondere quelle tue guance paffute che sono sempre piaciute dietro chili di trucco, ho mimetizzato i chili che credevo fossero di troppo dietro maglioni e felpe giganti.
Cosa mi avevi fatto?
Perché mi stavi tradendo così?
Perché io non potevo essere bella come le altre?
Perché avevo te come corpo e non quello delle mie amiche, così alto, magro e slanciato?
Ti ho trovato tutti i difetti del mondo, ricordi quanto ho pianto la prima volta che vidi il doppio mento?
Era esattamente un anno fa, in lockdown. Decisi che sarebbe stato meglio non darti più da mangiare tutti i giorni, così magari sarei stata più bella e la gente mi avrebbe visto come tutte le altre ragazze.
Cominciai a tartassarti di esercizi e a nutriti con poco, molto poco tutti i santi giorni e solo quando mi imploravi di darti dell’energia per respirare.
Poi finalmente arrivò l’estate e ti dovetti scoprire, ti ricordi quanto freddo faceva a Giugno?
Quanto quella poca pelle rimasta non riusciva a scaldarmi per quanto tu ci provassi?
Io si, me lo ricordo bene, quando con le lacrime agli occhi mi alzai dal tavolo e le gambe non ressero più.
Fu in quel momento che decisi di chiedere aiuto per farti tornare sano.
Ti ricordi quando ti portai a mangiare quel panino? Quanta paura avevo ma quando lo desideravi?
Caro corpo,
è passato un anno da quando abbiamo iniziato a lottare e ora ti vedo bello più che mai.
Non mi lasciare più sola con i miei pensieri.
Ti amo tanto e scusa se alcune volte penso di volerti ancora cambiare.
Sei la mia vita,
Annalisa