Caro Disturbo Alimentare, la mia vita da quanto ci sei tu è come una roulette russa. Invece di una pistola puntata alla testa, però, ho un sacco di alimenti che mi fissano prima di mangiarli. Soffrire di Disturbi Alimentari significa che questo.
Le difficoltà quotidiane
Ammalarsi di un DCA è come essere in una relazione tossica con il proprio frigorifero. È come se il cibo avesse imparato, con il tempo, a parlare e a lanciarti commenti passivo-aggressivi ogni volta che apri l’anta.
“Ooh, guarda chi è qui! La signorina “non riesco a controllarmi” è tornata ad abbuffarsi!” Questo è ciò che sussurri nella mia testa.
Ma la verità è che quando il mio stomaco inizia a fare rumori strani, quei gorgoglii tipici di quando abbiamo tanta fame, io inizio a pensare di mangiare. E tu urli i tuoi commenti, facendomi sentire come se fossi nel bel mezzo della trasmissione “Chi vuol essere milionario”. La domanda da un milione di dollari è: “Cosa mangiare senza farmi venire una crisi esistenziale?”
Le voci dei Disturbi Alimentari non lasciano spazio agli altri
Quando sono al ristorante inizi a strillare come un pazzo. Mi sento come se fossi Sherlock Holmes alla ricerca di un piatto sul menù che potrebbe essere “safe“. Con te, nel mio orecchio, a suggerirmi di evitare ciò che mi farebbe finire in un loop di sensi di colpa.
E poi, quando c’è gente, ti dimeni come un matto! Sei quella piccola voce che mi sussurra, mentre sono seduta al tavolo con altre persone: “Hey, non prendere troppo cibo, altrimenti penseranno che tu sia una persona golosa. Ma attenta a non prendere troppo poco, altrimenti penseranno che tu stia ricadendo in quel loop.”
È come se fossi catapultata in un universo parallelo dove le persone parlano di calorie come se fossero soldi e il peso è considerato una misura della tua forza di volontà nell’essere sano.
La relazione con il cibo oltre ai Disturbi Alimentari
Alla fine della giornata, capisco che la mia relazione con il cibo è fatta di alti e bassi. Spesso so che non vorrei proprio che ci fosse una relazione tra di noi, anzi, vorrei proprio non conoscerlo.
Ma so che oltre a questa voce, oltre ai Disturbi Alimentari, si può iniziare a vedere il cibo come un amico. E una relazione di questo tipo con il cibo non sembra affatto male.
L’articolo è stato scritto da Viola, che ha raccontato la sua storia