Quanto fa paura ascoltare la propria voce?
Quando il grido è straziato, esasperato, così forte da essere sordo: così è cominciata la mia discesa.
Mi chiamo Carola, ho 24 anni, tutto è iniziato perché io ho messo a tacere me stessa.
Ho sempre perdonato gli altri negli errori commessi nei miei confronti, ma mai me stessa.
Difficile sentirmi abbastanza; se gli altri hanno mancanze nei miei confronti è perché evidentemente le merito.
Sono una persona insicura, a cui è sempre stato chiesto silenzio e disciplina, ed è ciò che mi sono sempre imposta.
Non è concesso disturbare né uscire dagli schemi, e nemmeno la felicità se comporta rischi e poca stabilità nella vita.
Le cose si fanno solo se concluse in un certo modo.
Non è così ragazze, perché le cose è vero, se si fanno, l’impegno ad esse dedicato deve essere il 100%, ma anche in caso di esito negativo, vogliamo parlare del bagaglio riempito avendoci comunque provato?
L’unica persona che conta, sei tu!
Non parlerò di ciò che è stato il mio disturbo, forse perché fa troppo male, oppure non sono semplicemente pronta a rivedere le immagini di momenti di me stessa di cui nessuno dovrebbe avere ricordo, magari la prossima volta.
La vita è una perenne crescita, arriverà anche quel gradino.
Voglio parlarvi però di ciò che mi ha insegnato, che forse è la cosa più importante: REALIZZARE ME STESSA.
Ho capito che se la mia felicità oggi è fare un gelato, è quello che devo fare, perché la felicità a breve termine è ciò che conta e appaga.
Ho capito che le persone troppo spesso sottovalutano il potere del calore umano che dà la forza di affrontare pure la giornata più buia mai vista.
E ancora ho capito che le opportunità nella vita esistono e vanno colte se per noi hanno un significato ed un’importanza. Non tutti si realizzano diventando giuristi, magistrati o politici. Ho poi capito che i sacrifici esistono e non bisogna averne paura, fanno crescere, rinforzano, uniscono!
Ho capito che la mia mamma mi ama, con tutto il suo cuore e che per me darebbe più che la sua vita.
E che ognuno ha un passato alle spalle, una brutta giornata o una storia che lo ha cambiato.
Mai pretendere dagli altri, sempre costruire se stessi per affrontare l’inaspettato.
La fine c’è
Voglio dirvi un’altra cosa…
I disturbi alimentari, il dolore, i momenti difficili non sono per sempre; ti segnano, la cicatrice rimane, è vero purtroppo, ma ti fa crescere.
L’opportunità di rinascere ti fa capire di quanto prezioso sia il dono della vita e di quanto questo non vada mai e poi mai sprecato.
In bocca al lupo a tutte!
Io ho appena finito un piatto di tortelli panna e prosciutto, sono stati la mia gioia oggi.
Godetevi e assaporate ogni singolo secondo della vostra vita.
La storia è stata scritta da Carola, volontaria dell’Associazione, che ha raccontato la sua storia