Animenta racconta i disturbi alimentari – La storia di Erika

Mi chiamo Erika, ho 40 anni e ho trascorso la maggior parte della mia vita preoccupandomi più del mio corpo che di qualunque altra cosa. 

Non mi è mai stato diagnosticato nessun disturbo del comportamento alimentare e per tanto tempo ho pensato che il mio disagio non fosse degno di attenzione, perché in fondo non ero malata. 

Ho deciso di raccontare la mia storia proprio per questo, nella speranza che la mia testimonianza possa essere di aiuto a chi si sente sol* e stran* nel rapporto con il proprio corpo e con il cibo, ma che non sa dare un nome a ciò che prova. 

Non è necessaria un’etichetta o una diagnosi per sentirsi autorizzat* a dire di stare male e a chiedere aiuto.

La mia storia

Da che ho memoria, mi sono sempre sentita inadeguata. Mi guardavo allo specchio e trovavo solo difetti. Pensavo, erroneamente, che solo dimagrendo sarei potuta piacere a qualcuno

Anche quando gli altri mi dicevano che ero in forma, lo specchio continuava a dirmi che non andavo bene

A 25 anni mi allenavo praticamente ogni giorno per diverse ore, ma non era come se non fosse mai abbastanza. Passavo da una dieta all’altra, sempre più restrittiva, e quando alla fine cedevo al senso di fame e mangiavo qualcosa di extra, mi sentivo terribilmente in colpa per non avere abbastanza forza di volontà.

Ora so che il mio corpo mi stava solo dicendo che aveva bisogno di quel nutrimento che io mi ostinavo a togliergli. E realizzo quanta sofferenza potesse esserci in un pensiero del genere. Ma allora mi sentivo sbagliata e debole.

Per 1 anno e mezzo non ho avuto il ciclo, ma mi dicevo che era solo lo stress causato dall’università perché in quel periodo stavo preparando la tesi.

Ho scoperto poi le app contacalorie. Mi sembrava che le cose andassero apparentemente meglio perchè gestivo i vari pasti. La verità è che sono passata da un’ossessione all’altra. Nel giro di pochi mesi non riuscivo a mangiare nulla, nemmeno la cosa più piccola, senza monitorarla, e mangiare fuori era un incubo perché non potevo avere il controllo sugli alimenti.

In fondo mangiare fuori è sempre stato complicato. C’è stato un periodo in cui facevo fatica a mangiare i carboidrati in generale e raccontavo di essere intollerante al glutine come scusa. Solo ora mi rendo conto di quanto la malattia possa essere manipolatrice e di quanto tutto ciò non avesse senso. Anche quando andavo in discoteca, facevo fatica a scegliere un cocktail, non perchè non mi andasse ma perchè sentivo, a causa di questa situazione, di non potermi permettere di bere alcolici.

L’amore che meriti

È strano riuscire a mettere nero su bianco questi ricordi che fino ad oggi ho condiviso solo con poche persone speciali. Ma è anche molto liberatorio e, credo, importante

Oggi posso finalmente dire che sto bene, mi voglio bene e sono serena. 

Questo è stato possibile grazie a un percorso di psicoterapia e all’incontro con persone davvero speciali che mi hanno fatto capire che merito di essere amata esattamente per quella che sono e che piano piano hanno fatto cadere tutte le insicurezze che, senza che me ne rendessi conto, mi stavano consumando.

Alla me stessa di qualche anno fa, e a tutte le persone che stanno soffrendo in questo momento, vorrei dire questo: meriti tutto l’amore del mondo in ogni momento, per la persona unica e speciale che sei, dagli altri, ma prima di tutto da te stess*.

L’articolo è stato scritto da Erika, volontaria dell’Associazione, che ha raccontato la sua storia

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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P.Iva 01779910767