Avevo 16 anni quando ho iniziato ad ammalarmi di anoressia nervosa.
Per molto tempo ho cercato di capire perché mi fosse successo: forse volevo solo sentirmi normale, sentire che andavo bene e che ero nel posto giusto. La mia salute mentale era vacillante da tempo ma non volevo sparire, anzi, forse volevo solo diventare la mia versione migliore. Ecco, così la malattia mi ha illusa. Mi ha fatto credere di avere il controllo, facendomi sentire forte, quando in realtà mi stavo sgretolando lentamente finendo per voler sparire davvero.
L’anoressia nervosa mi ha allontanata dalla mia vita di sempre
Ogni giorno era una battaglia e più il mio corpo si faceva piccolo, più sentivo il peso della malattia dentro di me.
Del mio periodo più buio, oltre alle manie sul cibo e l’attività fisica, ricordo soprattutto il freddo costante e i pomeriggi a letto senza provare nient’altro che tristezza e paura. Le persone intorno a me non capivano cosa stesse succedendo. Io stessa non lo capivo. Mi sono allontanata dagli amici, dalla mia vita di sempre e andava bene così.
Ma no, non andava davvero bene così e ad un certo punto l’ho capito. Forse l’ho capito mentre piangevo terrorizzata davanti ad una piccola fetta di pizza, forse l’ho letto negli occhi spaventati di chi mi stava vicino, forse ero stanca e avevo voglia di ricominciare a vivere.
L’inizio della terapia
Con il sostegno della mia famiglia, ho iniziato un percorso di terapia.
Non è stato facile, c’erano giorni in cui sembrava impossibile, ma non mi sono arresa. A 18 anni ho avuto poi la fortuna di poter accedere alle cure in un Day Hospital. Lì mi sono sentita al sicuro, non dovevo sempre spiegare le cose perché chi era intorno a me sapeva cosa stavo attraversando. Ho imparato a sentirmi meno sola e ad affrontare ciò che stavo vivendo con speranza.
È stata un’esperienza intensa, a tratti molto dura, ma che mi ha dato la forza di riprendere in mano la mia vita.
Oggi ho 24 anni, guardo al percorso fatto e so che non è stato vano. Ci sono ancora momenti difficili, ma ho imparato che posso affrontarli.
Non sono la persona che ero prima dell’anoressia, e probabilmente non lo sarò mai più, ma ora conosco la malattia, e so che posso vincerla.
Sono una persona nuova e posso scegliere di essere felice. Sono qui, mi sento viva e grata, perché anche se la vita a volte fa paura, merita di essere vissuta.
Ricordatelo sempre,
ti voglio bene.
L’articolo è stato scritto da Eva, che ha raccontato la sua storia