Binge Eating Disorder: conosciamolo meglio

In questo articolo approfondiremo le caratteristiche del Binge-Eating, anche definito in italiano come “disturbo da alimentazione incontrollata”. Capiremo cos’è, quali sono i comportamenti che lo caratterizzano e soprattutto lo stato d’animo che accompagna nel quotidiano le persone che hanno questo disturbo del comportamento alimentare.

I motivi principali per cui ho scelto di affrontare questa tematica sono sia il desiderio di far conoscere maggiormente la realtà di altri disturbi, diversi da quelli a cui siamo abituati a pensare di solito (cioè anoressia e bulimia) sia far sì che più persone possibili possano prendere consapevolezza dei propri comportamenti e delle proprie emozioni nei confronti del cibo. Soprattutto il secondo motivo è per me importante dal momento che avrei tanto voluto leggere un articolo del genere anni fa, quando ho iniziato in prima persona ad avere un rapporto poco funzionale con l’alimentazione. Spero quindi che sia utile per chiunque ne abbia bisogno. 

Cos’è il Binge-Eating 

Il termine inglese “Binge” letteralmente significa abbuffata. Viene infatti poi accostato ad altri termini come “eating” o “drinking” a seconda che si abbiano abbuffate di cibo o di alcol. Ora ci concentreremo sul Binge-Eating, ma il concetto, a prescindere che si tratti di cibo o alcol, è lo stesso. Il binge-eater è colui che, in un limitato arco di tempo, assume un’importante quantità di cibo (quindi si abbuffa) che è molto maggiore rispetto a quella che un’altra persona, senza questo disturbo, assumerebbe nello stesso arco temporale. 

A seconda poi della frequenza e della pervasività di questi episodi di abbuffate, si può classificare la gravità del disturbo. 

Quindi gli episodi che caratterizzano un binge-eater sono quelli in cui, il più delle volte, se non sempre, in solitudine, ci si riempie di cibo senza badare troppo nè alla quantità nè alla qualità o alla tipologia di cibo che si sta mangiando. Tutto è mosso da forte desiderio, incontrollabile, di assumere cibi gustosi per il nostro palato e che ci facciano, apparentemente, nel breve termine, stare meglio. 

Quali sono i comportamenti di un binge-eater?

In linea generale, quando si parla di un disturbo alimentare è importante considerare vari aspetti tra cui i COMPORTAMENTI e le EMOZIONI che sottendono quel disturbo. 

Inoltre, caratteristica importante del binge eating è che esso si differenzia dalla bulimia dal momento che non vengono messe in atto condotte compensatorie di alcun tipo.

Parlando in particolare dei comportamenti, quelli più rilevanti sono: 

  • frequenti abbuffate: quindi frequenti momenti in cui ci si approccia al cibo con la foga, con il  desiderio incontrollabile di voler mangiare di tutto, senza distinzioni, che sia dolce, che sia salato non importa purché si soddisfi il desiderio. 
  • caratteristica collegata al punto precedente è quella di sentirsi PRIVI DI AUTOCONTROLLO, anzi si ha proprio la sensazione di perderlo totalmente. Possono esserci momenti in cui si ha lo stimolo di abbuffarsi e questo viene assecondato senza esitazione; ma possono esserci anche momenti in cui una persona percepisce lo stimolo e vorrebbe fermarsi, si sforza di trovare dei validi motivi per cui non abbuffarsi, ma alla fine cede lo stesso. Ecco, in quel momento la sensazione di perdita di controllo è molto forte. 
  • mangiare molto rapidamente: questo può accadere sia per il forte desiderio di abbuffarsi, quindi più mangio rapidamente, prima mi sento appagato; ma anche perché, come si leggerà in seguito, sono forti l’imbarazzo e la vergogna in chi ha questo disturbo. Quindi il mangiare rapidamente può essere anche dettato dalla paura di essere visti o colti di sorpresa mentre ci si abbuffa; 
  • mangiare nonostante non si abbia fame: mangiare non per necessità (fame fisiologica), ma per gola, per desiderio, per soddisfare altri bisogni diversi dalla fame o ancora per “anestetizzare” le emozioni negative che proviamo. Molte volte infatti il cibo è un modo molto semplice e alla portata per evadere dalle emozioni negative ed evitare quindi di stare male. Non a caso, nei film, quando una persona sta male, ad esempio, per una delusione d’amore, viene spesso ritratta sul divano in lacrime circondata da cibi gustosi come gelati, patatine, pizza e dolci vari. Sono proprio questi alimenti infatti, ricchi di zuccheri, a tirare su il morale quando ci sentiamo giù. Sarà difficile infatti vedere una persona triste o in difficoltà che cerca delle carote o del sedano per sentirsi meglio. Il concetto di base è ovviamente molto più ampio di quanto accennato fino ad ora, ma è importante sapere che il cibo è un mezzo molto sfruttato per provare a gestire, in modo poco funzionale, le emozioni, soprattutto quelle negative. 
  • mangiare fino a sentirsi oltremodo pieni, quasi fino ad esplodere; 
  • mangiare in solitudine: nel momento delle abbuffate e subito dopo le persone provano vergogna, imbarazzo, disgusto. Questo determina il fatto che nella maggior parte dei casi le persone si abbuffano in solitudine o di nascosto dalle altre persone;  
  • poca consapevolezza di quanto e di cosa si stia mangiando: nelle abbuffate non c’è attenzione al cibo, al gusto, all’assaporare gli alimenti. La mente è offuscata dal forte desiderio di mangiare, di riempirsi, di sentirsi apparentemente ed effimeramente soddisfatti. 

Questi sono i comportamenti tipici di una persona con Binge-eating. Adesso vedremo l’altro aspetto fondamentale, cioè quello emotivo. 

Cosa prova un Binge-eater? 

Quelle che seguiranno sono le emozioni e le sensazioni che prova una persona con Binge-Eating durante un momento di abbuffata,  subito dopo e nel tempo: 

  • Come anticipato in precedenza, è forte la SENSAZIONE DI PERDERE IL CONTROLLO. È come se il cibo fosse più forte della propria forza di volontà e questo rende difficile il resistere alle tentazioni. 
  • Senso di colpa: è una sensazione che si può avvertire sia mentre si mangia, sia subito dopo. È fortemente amplificata dal fatto di non essere riusciti a fermarsi prima, o dall’aver ceduto nuovamente. Quel che accade è che si fanno pensieri come “vabbè che sarà mai…” o “ok, oggi mangio e poi basta..” ecc.. e quindi ci si abbuffa. Nei primi attimi dell’abbuffata si prova un senso di soddisfazione forte, ma effimero in quanto è subito seguito da un forte senso di colpa per quanto accaduto. Ed è il senso di colpa, non quello di soddisfazione a segnare quel momento. Quindi dopo ogni abbuffata, la persona non ricorderà la soddisfazione di aver mangiato, ma il senso di colpa. 
  • Vergogna, Imbarazzo, Disgusto di sé: questo è ciò che si prova nel momento in cui ci si rende conto di quanto cibo è stato ingurgitato; si arriva a pensare di fare schifo; non ci si capacita di come una persona possa mangiare così tanto in così poco tempo; ci si vergogni di sè  e di quello che è successo;
  • Disagio riguardo alle abbuffate: ci si sente a disagio nel pensare ai propri comportamenti, ma anche nel parlare di fisico, di corpo, di diete, di peso. Diventato argomenti delicati che mettono in difficoltà la persona; 
  • Senso di impotenza: è dettato come già detto dall’incapacità di controllarsi, ma anche dall’incapacità di riuscire a smettere. Molte volte ci si promette di non abbuffarsi più e di voler smettere, ma spesso sono altrettante le volte in cui si cede alla tentazione. Questo fatto determina un forte senso di frustrazione e rabbia nei propri confronti, nonché la perdita di fiducia in se stessi e nella possibilità di riuscire a cambiare la propria condizione; 
  • Depressione: vivere in questo loop di emozioni può portare, nel tempo, alla depressione. 

Ecco cosa prova una persona con disturbo da alimentazione incontrollata. 

Comportamenti ed emozioni

È  importante sapere che dietro a certi comportamenti, a certe situazioni, a condizioni come soprattutto l’obesità (condizione spesso correlata con il Binge Eating), si nascondono molte volte COMPORTAMENTI ed EMOZIONI di questo tipo. 

Conoscere questi aspetti è un aiuto per se stessi e per gli altri.

Nel mio caso, è stato grazie ai social che ho capito che il mio rapporto poco funzionale con il cibo avesse un nome e avesse quindi anche una cura o una possibilità di cambiamento. Inoltre è importante anche per gli altri perché conoscere, sapere, indagare sul perchè molte persone hanno difficoltà a dimagrire, o ingrassano, o hanno un rapporto malsano con il cibo. Questo permetterebbe, o almeno è quello che spero, di sradicare o quantomeno ridurre i pregiudizi e i giudizi sulle persone e sul loro corpo. 

 

Contenuto a cura di Laura Montanari

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

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1302 kj

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