Etichetta nutrizionale: l’importanza di saperla leggere

etichetta nutrizionale

Durante le visite, parlando con il paziente, mi accorgo che molti di loro non sanno cosa leggere o non comprendono del tutto cosa ci sia scritto su un’ etichetta nutrizionale

Questo articolo nasce da questa riflessione; sempre più pazienti, stregati dallo spauracchio del burro e dell’olio di palma, vivono nella convinzione che l’assenza di questi due elementi, renda meno nocivo il loro cibo, ignorando del tutto la presenza degli zuccheri semplici, ahimè, ugualmente dannosi.

L’etichetta alimentare è  lacarta d’identità” di quel alimento ed è un insieme di indicazioni, che forniscono al consumatore l’identità del prodotto. Difatti  deve ben  indicare il nome e l’indirizzo del produttore, la nomenclatura con cui il prodotto viene venduto così da non creare confusione.

Perché è importante saper leggere un’etichetta nutrizionale?

Come leggere le etichette ? Perché è così importante saperlo fare? Su quali cose bisogna principalmente focalizzarsi?

Il 13 dicembre 2014 nascono le nuove etichette UE e, le informazioni obbligatorie dello stesso. Vediamo quali:

– Denominazione di Vendita, cioè descrizione del prodotto;

– Allergeni;

– Peso netto, ossia il peso del prodotto senza la tara,

– Data di consumazione- Scadenza, indica la data del mantenimento dell’alimento;

– Tabella Nutrizionale ( Valore energetico espresso in “calorie”, grassi, acidi grassi, carboidrati, proteine,  zuccheri, sale);

– Elenco ingredienti (in ordine decrescente di quantità);

– Informazioni sul produttore;

– Lotto di appartenenza del prodotto, che è obbligatorio per sapere la rintracciabilità dei cibi;

Non possono contenere additivi di ciascun genere i seguenti cibi:

–Yogurt;

– Latte;

– Pasta,

– Caffè e Tè in foglie;

– Miele, Zucchero.

Ma quali sono gli additivi? … Quante volte vi capita di leggere in etichetta strani numeri, bene quelli sono chiamati additivi. Ecco quali sono:

– Da E 100 a E 199 Coloranti;

– Da E 200 a E 299 Conservanti;

– Da E 300 a E 399 Antiossidanti;

– Da E 400 a E 499 Addensanti;

– Da E 500 a E 599 Additivi;

– Da E 600 a E 699 Esalatori di sapidità;

– Da E 700 a E 1999 Additivi vari.

Parlando in ambito di regolamentazioni, in Italia, da qualche anno e con l’entrata in vigore del Regolamento esecutivo (UE) n. 775/2018, c’è l’obbligo di indicare l’origine dell’ingrediente principale. Questi prodotti per i quali è obbligatorio riportare in etichetta l’origine dell’ingrediente principale sono pasta, riso, pomodoro, latte e derivati. 

Dopo tutto questo, leggere le etichette vi sembra arduo?  Facciamo ulteriore chiarezza 

La lista degli ingredienti

Gli ingredienti sono la parte più importante. È bene sapere come gli ingredienti non vengano riportati in ordine casuale bensì  in ordine di concentrazione,  dall’ingrediente maggiormente presente a quello presente in minore quantità.

Additivi, edulcoranti, coloranti, aromi e conservanti

Gli additivi alimentari sono sostanze deliberatamente aggiunte ai prodotti alimentari per svolgere determinate funzioni tecnologiche, ad esempio per colorare, dolcificare o conservare.  Gli edulcoranti, invece, sostituiscono lo zucchero, hanno meno calorie ma alcuni di loro potrebbero creare qualche problema per la salute. Un esempio  l’aspartame (E 951), l’acesulfame K (E 950), il sucralosio (E 955).

Poi troviamo di esaltatori di sapidità. Il più noto è il glutammato di sodio(E621) aggiunto nei cibi per mascherarne i difetti di qualità. Sono fonte di possibili allergie, tra le quali la cosiddetta “sindrome da ristorante cinese”, caratterizzata da mal di testa, vampata e affaticamento.

I coloranti, invece, sono usati per rendere i cibi attraenti. Ce ne sono di innocui, come curcumina e carotene o cocciniglia, e meno innocui, come il giallo chinolina (E104) e il rosso allura (E 129).  Da evitare il biossido di titanio (E 171) e l’alluminio (E 173). 

Per concludere ci sono i conservanti e gli aromi. I primi aiutano ad evitare la proliferazione dei microrganismi ma è bene non abusarne. E’ caso del nitrato di potassio (E 252), del nitrito di potassio (E 249) e del nitrito di sodio (E 250). Aggiunti nelle carni, fresche e insaccate, per evitare lo sviluppo del botulino e evitare che diventino grigie, una volta ingeriti, si trasformano in N-nitrosammine, una  sostanza cancerogena. Per questo motivo ne è vietato l’uso nella produzione di diversi insaccati, come i prosciutti DOP.

Esistono quasi 3.000 aromi a disposizione ma nell’industria ne vengono riportati  sono due, gli aromi di sintesi (identificati semplicemente con la dicitura “aromi”), e i naturali.

La lista degli allergeni

Altra dicitura importante è la lista degli allergeni.  In etichetta devono essere distinti dagli altri ingredienti.  I più noti sono latte, cereali contenenti glutine, uova, soia, frutta a guscio. Ma anche i solfiti, riportati sul vino solo se superiori a 10 mg/l e utilizzati a volte per “correggere” la poca qualità della materia prima.

Occhio alla scadenza

Prestare attenzione alla data di scadenza di un alimento, vale soprattutto per gli alimenti che hanno date di scadenza breve come latte e yogurt.

La dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il …” indica la data di preferibile consumo (o termine minimo di conservazione) fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà. In altre parole, se superiamo la data entro cui è “da consumarsi preferibilmente” il prodotto può ancora essere consumato in sicurezza, ma il produttore non ne garantisce più le proprietà organolettiche (per es. gusto, odore, ecc.). La dicitura “Da consumarsi entro il …” è invece il termine perentorio entro cui il prodotto deve essere consumato ed è obbligatorio per i prodotti altamente deperibili dal punto di vista microbiologico

Lo stabilimento di produzione

Spesso uno stesso stabilimento produce per vari marchi, ma questi marchi vendono il prodotto a prezzi differenti.  Ad esempio, potremmo trovare le olive in salamoia sia di una marca più nota così come di una sconosciuta, ma  leggendo bene l’etichetta potremmo anche scoprirne  la produzione nel medesimo stabilimento. Pertanto l’univa variazione significativa si ripercuote nella differenza di prezzo tra i due prodotti. In buona sostanza, possiamo dire che controllare lo stabilimento, a parità di prodotto,  potrebbe farci risparmiare sul totale della spesa.

La tabella valori nutrizionali

-Energie (kcal):  sono la quantità calorica fornita dal prodotto, tuttavia il minor apporto di calorie non ne implica necessariamente un beneficio. 

-Carboidrati in questo caso bisogna soffermarsi principalmente sulla sottocategoria “di cui semplici” , questi, in assoluto, devono essere più bassi possibili.


-Grassi anche in questo caso è opportuno soffermarsi nella sottocategoria “di cui saturi” e anche in questo caso più bassi sono meglio è, in particolare,  se i grassi saturi sono di origine vegetale è meglio che non siano presenti affatto.


-Sodio stessa regola più è basso meglio è .

-Fibra questa sostanza, invece ci fa bene, quindi se presente in buone quantità rende il prodotto di maggiore qualità. 

-L’articolo è a cura di Eugenia Cortesi, esperta in Nutrizione Umana e appassionata di alimentazione.

Contenuto a cura di Eugenia Cortesi

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
Zona Mercato 85038 Senise (PZ)
P.Iva 01779910767