Fame emotiva: quando la mente parla di cibo

fame emotiva

“La mia mente ha fame”. Il cibo non ha solo una valenza nutrizionale. Per questo motivo esiste una fame guidata dall’emozione: la fame emotiva.

Quando avvertiamo un impulso a mangiare che è riconducibile ad una fame emotiva le cose possono cambiare di molto e possiamo sentirci spinti a consumare cibi calorici o in grande quantità – i così detti comfort foods – anche in assenza di una fame fisica o in misura comunque sproporzionata ai nostri reali bisogni fisiologici.

La fame emotiva è infatti un impulso che proviene dalla nostra “testa” e non dal nostro corpo che ci spinge a mangiare per “distrarci” da stati emotivi disturbanti o intollerabili (ansia, noia, solitudine, rabbia eccetera).

Quando una persona soffre di fame mentale è come se facesse la spesa nel cervello per tutto il tempo, ma non entra mai nel negozio.

Stai pensando al cibo perché (forse) dovresti mangiare

La fame emotiva trasforma l’atto del mangiare che è più guidato dalla fame fisiologica o dalla fame sensoriale, ma dal mondo delle idee che popolano la nostra mente.

La mente comanda le nostre azioni ed è guidata dalle informazioni che cogliamo quotidianamente. Quando siamo tavola e percepiamo un forte senso di fame, è spesso la mente che comanda le nostre scelte più che il nostro corpo.

Imporre un controllo così rigido, a tratti dispotico, su quello che vogliamo, che non vogliamo o che non possiamo mangiare genera un circolo vizioso sull’alimentazione emotiva e sul senso di ansia che si prova ogni qualvolta ci si siede a tavola. Questo comporta una progressiva ribellione delle altre sub-personalità che ci compongono fino renderci emotivamente più instabili verso quei cibi, considerati da molti, come “proibiti”

Gli effetti del nostro dispotismo mentale

Più ci limitiamo a mangiare, più ci imponiamo di non mangiare dei cibo e più crescerà il nostro critico interiore che ci guarda con occhio giudice e severo. Alimentare il senso di fame, evitare il cibo porta la nostra mente in un solo posto: cibo. Quanto più si prolungherà questa comportamento, tanto maggiore sarà la ribellione che il nostro corpo avrà nei confronti di questo despota mentale.

Abbiamo imparato a scegliere i nostri alimenti in base ai numeri (calorie, carboidrati, grassi, indennità giornaliera raccomandata e altri), basandoci più sulla nostra capacità intellettuale che sui sensi

Michael Pollan:

Impara a abitare il tuo corpo

Il nostro corpo ci parla anche se non ce ne accorgiamo o facciamo finta di non accorgercene. Capire quando la fame è emotiva, capire quando è fisiologica, capire quando il nostro corpo ha davvero bisogno di cibo è indispensabile per convivere bene con noi stessi.

Abbiamo perso il contatto con i nostri sensi e con il nostro corpo. In molti viviamo di più nelle idee della mente che nell’esperienza diretta del mondo interno ed esterno.

Sara Tulipani

La fame che nasce dall’emozione

La “fame” che deriva dall’emozione non viene saziata dal cibo. Mangiare per sentirsi meglio potrà essere efficace per un breve momento, ma l’emozione che ha agito da innesco per mangiare sarà ancora lì, anche dopo aver cercato consolazione nel cibo.

Spesso, inoltre, ci si può sentire peggio di quanto non ci si sentissie prima, a causa delle calorie non necessarie aggiunte, in colpa per non aver gestito la situazione e per mancanza di volontà. Questo fa sentire impotenti sia nei confronti delle emozioni che del cibo.

Non esiste alcun cibo proibito

I cibi non sono giusti o sbagliati, né cibi che è meglio evitare. Non esiste nessun cibo proibito.

Di per sé il cibo è un cosa e non un come. Esiste da sempre ed è il carburante della nostra vita. Il cibo, vedete, non ha nessun valore emotivo di per sé siamo noi che gli diamo così tanto potere in base alle nostre esperienze e alle sensazioni che quel determinato alimento suscita in noi.

Rendi la tua menta libera dal cibo cercando di identificare quei pensieri che gli danno un valore simbolico. Quindi saper conoscere e riconoscere la complessità della nostra mente e il nostro flusso di pensieri ci fa acquisire maggiore consapevolezza sul modo in cui vediamo il mondo esterno.

Ricorda che il cibo non è un tuo nemico e non potrà mai esserlo, soprattutto se imparerai a conoscere la tua mente senza nascondere le tue fragilità.

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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