L’insoddisfazione corporea è una componente dell’immagine corporea negativa che comprende emozioni e pensieri negativi che una persona ha nei confronti del proprio aspetto fisico.
Essa è stata riconosciuta essere un’importante problematica di salute pubblica: infatti, risulta associata a diverse condizioni e disturbi psicologici, come disforia, disturbi alimentari e una ridotta qualità di vita.
Una popolazione a rischio: la comunità LGBTQIA+
I giovani appartenenti alla comunità LGBTQIA+ spesso segnalano tassi più elevati di comportamenti disfunzionali di controllo del peso, disturbi alimentari e insoddisfazione corporea rispetto ai coetanei eterosessuali e cisgender. Questi problemi sono frequentemente associati ad una bassa considerazione corporea.
Dalla ricerca di Jones et al. (2016), è emerso come queste esperienze vengano associate dai giovani stessi a esperienze trasgender specifiche. Tra queste, la disforia di genere e i tentativi di cambiare il proprio corpo o le caratteristiche sessuali secondarie per adattarle meglio alla propria identità di genere. È esperienza comune per questi ragazzi/e quella di vivere in un corpo che non sentono come proprio e in cui non riescono a identificarsi.
Inoltre, Gordon et al. (2016) hanno messo in luce come i giovani appartenenti alla comunità LGBTQIA+ potrebbero subire pressioni aggiuntive per gli ideali del corpo attraverso gli standard della comunità e le rappresentazioni dei media.
Prospettive future
La ricerca ha confermato come la maggior parte dei giovani della comunità LGBTQIA+ associano la loro insoddisfazione corporea in modo specifico al genere. Ciò suggerisce che l’assistenza medica di affermazione del genere possa avere un impatto positivo sulla soddisfazione corporea e, di conseguenza, anche sulla salute dei giovani. Per esempio, la terapia ormonale sostitutiva potrebbe essere un punto di partenza positivo per chi soffre.
Per promuovere il benessere dei giovani LGBTQ+, è fondamentale che le conversazioni e i programmi di studio di genere si concentrino sull’importanza dell’accettazione del corpo e di uno stile di vita sano, piuttosto che sulla ricerca di un aspetto fisico ideale, spesso irrealistico.
L’assistenza sanitaria mentale affermativa (come la terapia o i gruppi di supporto) offre un ulteriore spazio di dialogo. Qui si possono infatti affrontare temi legati all’immagine corporea e all’autostima, con l’ausilio di tecniche terapeutiche comprovate.
Infine, è essenziale promuovere cambiamenti politici e sociali. Favorendo l’accettazione e la comprensione dei giovani LGBTQIA+ si avranno effetti positivi sulla loro salute a livello sistemico.
L’articolo è stato scritto da Elisa, volontaria dell’Associazione