Intervista a Stefania Moio, Dietista esperta in disturbi alimentari

disturbi alimentari

Animenta ha intervistato Stefania Moio, Dietista specializzata in disturbi del comportamento alimentare. Dopo la laurea in Dietistica ha deciso di intraprendere una carriera da libero professionista con l’obiettivo di aiutare e supportare chi è in cerca di un rapporto sano con il proprio cibo e il proprio corpo.

Ciao Stefania, raccontaci un po’ di te e di come è nata la tua passione per questo lavoro.

Stefania Moio: Un caloroso saluti a tutti. Ho da poco compiuto 40 anni, vivo in Calabria, sono madre di un adorato figlio e ho sempre amato il buon cibo, la natura, l’orto, gli animali e a causa di alcune vicende familiari, sono sempre stata molto empatica.

Ho deciso di studiare Dietistica dopo una scelta universitaria andata male. Il corso di studi è stato molto impegnativo ma il contatto diretto con i pazienti nei reparti mi faceva stare bene. Laureata alla triennale nel 2005, ho conseguito la laurea specialistica nel 2010, ho fatto una lunga gavetta e ho preso tante porte in faccia che mi hanno reso ciò che sono. Ad aprile di quest’anno ho conseguito un master universitario sui Disturbi alimentari e a breve comincerò un altro importante corso sulla stessa tematica. E’ un settore del mio lavoro che amo sempre più, a cui mi sono avvicinata qualche anno fa grazie alla psicoterapeuta con cui collaboro, che ha creduto in me e nelle mie potenzialità. Sto continuando a seminare e a studiare, mettendomi sempre in discussione e ho grandi progetti per il futuro. Per me ogni obiettivo raggiunto è sempre un punto di partenza e mai di arrivo.

È possibile guarire da un Disturbo del comportamento alimentare?

Stefania Moio: La letteratura scientifica parla di una guarigione nel 50% dei casi. In una piccola percentuale il disturbo diventa cronico o persiste un disturbo sotto soglia. Nel 15% dei casi si verificano migrazioni da un disturbo all’altro e una piccola percentuale ha esito infausto. Si tratta di dati provenienti da centri di ricovero, abbiamo molte meno informazioni relative agli esiti dei trattamenti dei centri ambulatoriali, a cui si rivolge un elevato numero di ragazzi con DCA. Spesso gli esiti non sono favorevoli perché non vengono fornite cure adeguate e il disturbo viene diagnosticato in forte ritardo. Una diagnosi precoce permetterebbe invece un aumento della percentuale di guarigioni.

Quali sono secondo lei le maggiori cause che portano un ragazzo o una ragazza ad ammalarsi di DCA? 

Stefania Moio: Le cause specifiche non sono conosciute, si parla di patologie multifattoriali ma personalmente credo che i fattori ambientali giochino un ruolo fondamentale. La fascia adolescenziale maggiormente colpita è caratterizzata da elevata insicurezza e bassa autostima e sia la società che il ruolo assunto dalla famiglia possono rafforzare l’insorgere di un DCA di cui si è comunque predisposti.

Ammalarsi con il cibo è possibile. Perché molte persone non riescono ancora a rendersi conto della gravità di queste malattie?

Stefania Moio: L’atto del nutrirsi viene visto come naturale e scontato, quasi impensabile credere che qualcuno provi terrore di fronte a un alimento. Si parla davvero troppo poco delle patologie legate al cibo. L’attenzione è rivolta agli eccessi alimentari, alle conseguenze della malnutrizione dal punto di vista organico ma senza approfondire emozioni, stati d’animo e tutto ciò che il cibo può rappresentare o può provocare in alcuni stati problematici. 

Quali sono i pregiudizi più comuni legati ai disturbi alimentari?

Stefania Moio: I disturbi alimentari vengono considerati come capricci, ricerca esagerata di attenzioni, comportamenti infantili. Si crede che basti poco per guarire e che tutto venga esasperato. Il pensiero comune è che siano dei disturbi legati al cibo mentre sappiamo che non è realmente il cibo il vero problema, bensì i pensieri disfunzionali e l’alterata percezione del proprio corpo. 

Prevenire un disturbo alimentare è possibile. Quali sono, secondo lei, i segnali che non devono essere evitati?

Stefania Moio: I disturbi alimentari hanno esordio soprattutto in età adolescenziale, caratterizzata da grandi cambiamenti fisici e comportamentali. Familiari, amici e insegnanti possono però fare caso ad atteggiamenti particolari.  Aumentata attenzione e interesse per il cibo, controllo frequente di calorie e ingredienti di qualsiasi alimento. Evitamento di alcuni gruppi alimentari quali carboidrati e grassi. Attività fisica eccessiva. Dimagrimento improvviso e immotivato. Particolare desiderio di cucinare per la famiglia. Pietanze tagliate in mille pezzi e mangiate molto lentamente. Aumento del consumo di caffè e thè o di altri liquidi. Pasti saltati. 

E’ molto più facile notare un esordio di anoressia vista la perdita di peso notevole piuttosto che di bulimia o binge eating, semplicemente perché in questi ultimi casi i comportamenti davanti agli altri sono normali e chi ne soffre è in genere normopeso o sovrappeso e pratica le abbuffate solo quando è da solo.

Un consiglio per tutti i nostri lettori e le nostre lettrici

Stefania Moio: I disturbi alimentari sono vere e proprie patologie, mai vergognarsi e sempre chiedere aiuto a specialisti del settore. Si può guarire e si può riprendere in mano la propria vita. Per farlo a volte è necessario scalare una montagna ripida e insidiosa ma quando si arriva in cima, la vista toglie il fiato. Impariamo ad accettare debolezze, difetti, errori. La perfezione è notoriamente noiosa.

Quali sono le maggiori cause che possono indurre un ragazzo a togliersi progressivamente il cibo o ad abbuffarsi in maniera incontrollata?

Stefania Moio: La società odierna richiede dei canoni estetici specifici, idealizzando la magrezza nelle donne e i muscoli negli uomini. I ragazzi credono che solo con un determinato aspetto fisico tutte le proprie insicurezze spariranno. I mass media non parlano altro che di dimagrimenti rapidi, immediati, mostrano ragazzi in forma, felici e sorridenti. Quindi l’inizio di una dieta da parte di un ragazzo/a molto insicuro, con bassa autostima e con qualche rotondità, diventa spesso il primo approccio per sentirsi accettati dalla società. Le diete in questo caso sono in genere restrittive. La perdita di peso aumenta il senso di autoefficacia, ci si sente potenti, capaci di tenere sotto controllo un aspetto della propria vita. 

Parlo quindi di insicurezze come causa principale, tipiche anche dell’età adolescenziale, che possono a loro volta essere rafforzate da dinamiche personali o familiari, comunque ambientali.

Un libro che tutti coloro che hanno sofferto o soffrono di DCA dovrebbero assolutamente leggere?

Stefania Moio: I libri sono personali, ciascuno ha la propria storia e quindi risulta difficile poter consigliare un libro che vada bene per tutti. Posso però consigliare un libro speciale intitolato “Brodo caldo per l’anima”, di Canfield e Hansen, una raccolta di storie suddivise per categorie, che in molti momenti difficili della mia vita mi ha realmente riscaldato il cuore.

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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