Il Natale è alle porte e nell’aria si respira già l’odore di festa. In televisione vengono trasmesse le immancabili pubblicità di tavole imbandite e famiglie riunite. Alla radio e per strada risuonano le classiche canzoni natalizie.
Le luminarie si accendono e osservano tutti dall’alto, immobili e raggianti ricordando quanto questo periodo sia caratterizzato da gioia e felicità. O almeno così ce lo si immagina.
Purtroppo però, non sempre e non per tutti il Natale è sinonimo di festa, spensieratezza, e serenità. E, in quanto Associazione che si occupa di informare e sensibilizzare sui Disturbi del Comportamento Alimentare, riteniamo che sia importante, in questa occasione, ribadire che a volte anche i periodi che nell’immaginario dei più sono connotati da luci, canti e sorrisi, possono essere momenti sfidanti per chi vive queste difficoltà.
Questo articolo nasce con l’obiettivo di rispondere a questa domanda: “Io, che non soffro di Disturbi del Comportamento Alimentare, ma magari sono vicino a qualcuno che vive questa difficoltà, cosa posso fare? Che regalo, in senso figurato, potrei donare?”
È importante partire da questa consapevolezza: aiutare chi sta affrontando questa situazione è possibile. E non con la pretesa di “curare” la persona a noi cara, poichè quello è un compito deputato ad altre figure. Allo stesso tempo, è possibile comunque fare qualcosa per l’altro. È possibile fare un semplice regalo di Natale. Un regalo fatto di supporto, che comunichi un messaggio di speranza e di fiducia.
Puoi scegliere un oggetto, o anche usare le parole o ancora un gesto, che comunichi comprensione, accettazione incondizionata, presenza.
Per chi vive la difficoltà, sapere che dall’altra parte c’è una persona non giudicante, disposta all’ascolto e alla comprensione, potrebbe far sì che si crei un nuovo spazio di apertura e condivisione.
Scegli qualcosa che trasmetta speranza, spensieratezza, serenità. Il valore materiale è secondo a tutto questo. È importante focalizzarsi sul messaggio che vogliamo trasmettere.
E questo vale tanto nel donare qualcosa, quanto nei semplici dialoghi che potrebbero nascere tra una portata e l’altra o nello scartare i regali. Lascia da parte commenti, confronti, rigidi schemi, osservazioni non richieste.
Regala piuttosto uno sguardo di comprensione, di complicità; una pacca sulla spalla, un abbraccio di conforto.
Assicurati che arrivi il tuo affetto, il tuo sincero voler bene.
Lascia spazio al divertimento, alla sorpresa, alla leggerezza. Sorprendi e sorprenditi.
Comunica la tua vicinanza, a parole o con il corpo, fai sentire forte il tuo supporto in quello che è un percorso fatto di alti, di bassi, di stalli.
E ricorda che l’oggetto regalato, o il gesto o le parole sono un punto di arrivo. Goditi il momento della ricerca del regalo. È un viaggio che si percorre per la persona che riceverà il dono, ma anche per se stessi. È un momento prezioso di ascolto, di intimità, di potenziale scoperta.
Mettici cura, attenzione, testa e cuore nello scegliere qualcosa che parli di te all’altro e che permetta all’altro di sentirsi vicino a te.
L’articolo è stato scritto da Francesca Buzzoni, volontaria dell’Associazione