Oggi è la Giornata Mondiale della Salute Mentale

Il World Mental Health Day è stato istituito nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH – World Federation Mental Health) ed è stato riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). È stato fissato per il 10 ottobre di ogni anno e l’idea originale è stata dell’allora Vice-Segretario generale della WFMH, Richard Hunter. Nelle prime edizioni non aveva un tema specifico per ogni anno, ma gli obiettivi erano di promuovere la difesa della Salute Mentale ed educare i cittadini su questioni importanti relative a questo argomento.

Nei primi tre anni l’attività principale svolta in questa giornata era una trasmissione televisiva che andava in onda dagli studi di Talahassee, in Florida, e trasmessa in tutto il mondo con il sistema satellitare dall’agenzia di informazione statunitense.

Nel 1994 è stata avviata la tradizione di scegliere un tema annuale secondo quanto suggerito dall’allora Segretario Generale della WFMH, Eugene Brody. Il primo tema è stato “Migliorare la qualità dei servizi di Salute Mentale in tutto il Mondo”. 

In quell’occasione sono arrivati feedback da 27 diversi Paesi e in particolare in Australia ed in Inghilterra ci sono state delle campagne che hanno riscontrato moltissimo successo.

Nel giro di tre anni la Giornata Mondiale della Salute Mentale è diventata un’occasione importante per tutti i dipartimenti governativi interessati, per le organizzazioni e per le persone impegnate a organizzare programmi sulla cura della salute mentale. Dal 1995 in poi è stato creato del materiale multilingue per raggiungere quante più persone possibili.

Ed è bene sottolineare che ormai non si tratta più di un evento di un solo giorno. I preparativi durano mesi, in alcuni Paesi il programma si estende su più giorni o addirittura anche per tutto il mese di ottobre. L’iniziativa, insomma, si è evoluta e ormai ogni nazione si organizza per diffondere al meglio le informazioni sulla salute mentale.

Quali sono gli obiettivi?

Gli obiettivi della Giornata Mondiale della Salute Mentale sono:

  • sensibilizzare sull’importanza della salute mentale;
  • lottare contro lo stigma che, ancora oggi, ruota su questo tema;
  • coinvolgere le Istituzioni sull’importanza del benessere psicologico, sulla prevenzione e sull’incremento di azioni a sostegno di attività e programmi sulla salute mentale;

Ma perchè esiste una giornata mondiale sulla salute mentale?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.”

Da questa definizione possiamo comprendere come l’aspetto psicologico di una persona si inserisca a pieno titolo tra i fattori fondamentali di benessere personali e sociali. Si completa così la definizione stessa di salute, che non può essere più considerata solo uno stato di benessere fisico.

Tuttavia, per dare a ciascun aspetto la giusta rilevanza, l’OMS promuove ogni anno il sostegno ai temi di salute fisica e benessere psicologico con due giornate (considerando così questi due aspetti complementari):

  • la Giornata mondiale della salute;
  • la Giornata mondiale della salute mentale;

Stigma e pregiudizio sulla salute mentale

La salute mentale oggi è certamente vista in modo differente rispetto al passato, ma si può fare ancora tanto affinché assuma un ruolo ancora più centrale nella società. 

La Giornata di Ottobre contro lo stigma sulla salute mentale diventa quindi di fondamentale importanza per lottare contro i pregiudizi e le credenze errate sulla terapia psicologica. Tutt’ora, infatti, i pregiudizi che ruotano attorno alle problematiche di salute mentale sono radicati nell’immaginario collettivo e influenzano moltissime persone.

Oltre a lottare contro pregiudizi e discriminazione, ci sono altre ragioni per cui oggi la Giornata Mondiale della Salute Mentale riveste una grande importanza. Sono i temi:

  • della prevenzione e degli interventi tempestivi, utili a evitare terapie “tardive” che non riescono a intervenire sull’esordio dei disturbi;
  • dell’accessibilità ai servizi psicologici nei territori e la necessità di svolgere più azioni che vedano la collaborazione di professionisti, Istituzioni e altri attori pubblici e privati, in un’ottica non solo di sostegno al paziente, ma anche alle famiglie e ai professionisti stessi.

Un esempio positivo che va in questa direzione è l’istituzione da parte del Governo italiano del Bonus Psicologo, che prevede l’erogazione di un “BONUS SALUTE MENTALE”. 

Tema della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2022

Come abbiamo visto facendo qualche accenno alla storia della Giornata Mondiale della Salute Mentale, dal 1994, ogni 10 ottobre, la Giornata della salute mentale approfondisce una specifica tematica. La prima fu “Migliorare la qualità dei servizi della salute mentale in tutto il mondo”.

Il tema dell’edizione 2022 della Giornata della salute mentale è “Rendere la Salute Mentale e il Benessere per tutti una priorità globale”.

L’esperienza collettiva della pandemia da Covid-19 ha fatto emergere problematiche legate alla salute mentale e ne ha acuite alcune già molto presenti nella nostra società:

  • il collegamento tra Covid e Depressione si è fatto sempre più stretto e ha accresciuto la già alta percentuale di chi soffre di Depressione. 
  • L’ansia da Covid si è inserita tra i disturbi d’ansia maggiormente diffusi degli ultimi anni.

Inoltre, da un’indagine condotta da Doxa, è emersa l’urgenza di lavorare su un sistema di cura e approccio alle problematiche psicologiche e ai disturbi psichiatrici che sia inclusivo. Le persone con disturbi mentali non devono rimanere isolate, ma hanno il diritto di vivere insieme alla collettività. A proposito di salute mentale è utile fare un piccolo approfondimento sui Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA).

I disturbi alimentari sono patologia psichiatriche

I Disturbi della Nutrizione e Alimentazione (DNA), conosciuti comunemente come Disturbi Alimentari, sono patologie complesse i cui casi sono in costante aumento.

A causa della pandemia molte persone che già ne soffrivano hanno visto peggiorare la loro sintomatologia, mentre per molti altri l’isolamento forzato ha contribuito all’insorgenza di tale disturbo.

Insomma “un’epidemia dentro l’epidemia” – come spesso si è detto.

Vengono riconosciute 8 categorie di Disturbi dell’Alimentazione e si contano in Italia più di 4mila morti ogni anno, a causa di cure negate, inadeguate o poco tempestive.

Questo accade perché ancora oggi questi disturbi sono considerati un capriccio, un modo per attirare l’attenzione e le persone che ne soffrono spesso fanno fatica a chiedere aiuto. Capita a volte che durante la fase iniziale di dimagrimento si ricevano persino dei complimenti e quindi maggior approvazione sociale. Questo non fa altro che alimentare dei meccanismi potenzialmente disfunzionali.

L’immagine corporea è alterata e questo crea un’ossessiva preoccupazione per le forme corporee. La valutazione di sè comincia a dipendere dal proprio peso e dalla forma del corpo.

Il peso non è tutto

Dall’esterno non sempre si riconosce un Disturbo Alimentare. Spesso non è solo una questione di peso. C’è da dire poi che la “cultura della dieta è così presente nel mondo odierno che ormai si fa fatica persino a rendersi conto di quali siano dei campanelli di allarme.

I DCA sono patologie psichiatriche gravi. Il peso è solo uno dei numerosi fattori che li riguarda e non è neppure il più rilevante, dal momento che queste malattie non hanno necessariamente un corrispettivo fisico.

Dare peso al peso significa non comprendere a fondo la vera natura dei DCA. Significa far sentire i pazienti inadeguati, non ascoltati, non accolti. È una sofferenza che si radica ben oltre il numero che si legge su una bilancia e ben oltre una determinata forma corporea.

I Disturbi Alimentari sconvolgono la vita e ne limitano le capacità relazionali, lavorative e sociali.

Quando si soffre di un Disturbo Alimentare il corpo e il cibo diventano il mezzo per comunicare ciò che non si riesce a dire a voce. È quindi importante sottolineare che il rapporto con il cibo è un sintomo visibile di una sofferenza nascosta che non riusciamo a comunicare.

La complessità di riconoscere un Disturbo Alimentare risiede anche nel fatto che il 70% delle persone affette da Disturbi Alimentari ha anche un altro disturbo psichiatrico in comorbilità, come disturbi dell’umore, d’ansia, di personalità o da abuso di sostanze.

Data la loro complessità, l’intervento precoce riveste particolare importanza. Le figure professionali (quali psicologo, psichiatra, nutrizionista ecc..) e un percorso multidisciplinare sono fondamentali per avere un miglioramento a lungo termine.

Un altro aspetto fondamentale è la necessità abbattere lo stigma che ruota attorno a queste malattie. Questo significa riconoscerle e accettarle, non solo lì dove risultano essere gravi e conclamate. Cogliere i segnali di malessere fin da subito può davvero fare la differenza.

L’importanza della salute mentale

Come è emerso nel corso della trattazione, a partire dagli anni 90’, è cresciuta gradualmente e sempre di più l’attenzione per la salute mentale, tematica difficile da affrontare dal punto di vista sociale e mediatico per i pregiudizi che, nel tempo, si sono rafforzati all’interno della nostra società.

Per chi soffre di disturbi mentali un contesto di vita quotidiana chiuso e ostile contribuisce a rendere il percorso di guarigione molto più complesso e tortuoso. Lo stigma porta a nascondersi, a credersi sbagliati. Se le istituzioni sono assenti, se la società è poco accogliente, la persona può sentirsi invalidata e non riconosciuta.

La mancanza di informazioni, la scarsa sensibilizzazione e la poca conoscenza sono fattori da tenere bene a mente. Questi possono, silenziosamente, influire sull’aumento e/o il mantenimento di condizioni anticonservative, come i disturbi del comportamento alimentare.

Questa ricorrenza vuole dunque ricordare che la salute mentale è “cosa” di tutti, riguarda tutti così come la malattia mentale non riguarda solo chi ne è affetto, ma riguarda la sua famiglia e tutta la società, soprattutto nel momento in cui si tratta di un fenomeno in continuo aumento. È per questo che è fondamentale ragionare in maniere sistemica.

Divengono quindi essenziali i concetti di prevenzione e di promozione del benessere mentale. E in questa giornata, ancor di più, è possibile cogliere l’opportunità di informarsi e di riflettere su se stessi, non solo come soggetti singoli, ma anche come membri di una comunità il cui benessere parte anche dalla serenità psicofisica di ciascun membro.

L’articolo è stato scritto da Elisa, Irene e Ilaria, volontarie dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

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