Quando si parla di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (DAN) spesso si evidenziano i sintomi tipici di questi disturbi tralasciando le altre aree della propria vita. La ricerca indica la presenza di un legame tra sessualità e disturbi alimentari: vediamo meglio il significato di questa interconnessione.
Che cos’è la sessualità?
Il termine “sessualità” indica il complesso dei fenomeni psicologici e comportamentali relativi al sesso.
La rivista di medicina sessuale ha definito la sessualità come un concetto sfaccettato che viene vissuto ed espresso in modo unico da ciascun individuo e che comprende un’ampia gamma di elementi psicologici, fisiologici, comportamentali e sociali.
Le emozioni, i sentimenti, l’attrazione, le fantasie e l’identità di una persona danno significato e si esprimono attraverso elementi fisiologici e comportamentali. Tra questi ci sono le reazioni corporee oggettive e soggettive, i comportamenti come la ricerca di vicinanza e i diversi tipi di attività sessuale.
Come si collega al nutrimento?
Esistono diversi modi in cui il nutrimento e la sessualità sono interconnessi.
In primo luogo sono pulsioni connesse al piacere e funzioni umane, la cui regolazione a livello cerebrale proviene dal nucleo accumbens. La localizzazione dei segnali relativi a entrambe queste funzioni è il corpo, che sente i segnali di fame e di sazietà così come l’attrazione e l’eccitamento.
Sia i disturbi alimentari che le difficoltà sul piano della sessualità hanno un impatto sulle relazioni e sulle connessioni emotive con gli altri. In entrambi i casi, non si tratta mai di problemi riguardanti soltanto il cibo o il sesso ma hanno un senso molto più profondo.
Sessualità e nutrimento sono inoltre influenzati da molteplici messaggi sociali e culturali sul “giusto” tipo di espressione sessuale, orientamento e identità, nonché sulla “giusta” forma e peso del corpo.
Le ricerche sulla relazione tra sessualità e disturbi alimentari
La relazione tra sessualità e disturbi alimentari non ha un significato univoco ed è stata considerata secondo diverse linee di ricerca. Le persone che soffrono di disturbi alimentari spesso manifestano difficoltà sessuali ed esperienze negative rispetto alla sessualità.
Alla base della connessione tra difficoltà rispetto alla sessualità e disturbi alimentari ci sono fattori e processi psichici profondi tra cui l’insicurezza nel legame con l’altro, la vergogna, il senso di colpa e i conflitti rispetto alla propria identità. In alcuni casi, i disturbi alimentari possono essere un modo per proteggersi dalla paura di sperimentarsi in determinati ambiti della vita, inclusa, tra le altre cose, la sessualità.
Alcuni fattori emotivi, cognitivi e comportamentali che caratterizzano il legame tra disturbi alimentari e sessualità sono i giudizi negativi su di sé e le aspettative negative nei confronti dell’altro (pensare e temere che le altre persone possano ferire o giudicare), la difficoltà nel dare voce ai propri bisogni e nel riconoscerli, le risposte emotive di paura e ansia, l’evitamento e il bisogno di approvazione.
Rispetto ai fattori socioculturali l’oggettivazione del corpo, gli stereotipi di genere, gli ideali di bellezza percepiti e le aspettative sociali possono influenzare l’immagine corporea e generare preoccupazioni riguardo il proprio modo essere, rappresentando così dei fattori di rischio sia nei disturbi alimentari che nelle disfunzioni sessuali.
Considerando infine i fattori biologici, le variazioni dei livelli ormonali, che sono tipiche della pubertà ma che possono innescarsi in qualunque momento della vita per condizioni biologiche o anche in seguito a un disturbo alimentare, possono avere un effetto sulla sessualità. Esse modificano infatti il grado di interesse e desiderio sessuale (libido). Oltre a questo, il corpo che cambia durante l’adolescenza e nelle altre fasi della vita e il modo in cui i suoi cambiamenti sono interiorizzati possono essere fattori di rischio nell’insorgenza di un disturbo alimentare e di difficoltà legate alla sessualità.
Tra difficoltà e compulsività
Le ricerche hanno evidenziato che le difficoltà nella sessualità tra chi soffre di disturbi alimentari riguardano la diminuzione del desiderio sessuale, l’aumento dell’ansia rispetto alla sessualità, le variazioni nella frequenza di attività sessuale, il livello di soddisfazione, l’eccitazione e le sensazioni sperimentate (tra cui piacere e dolore). Può accadere che il sesso sia evitato, mentre a volte può essere vissuto in modo compulsivo o può essere caratterizzato da comportamenti rischiosi.
Alcuni studi hanno indagato la relazione tra disturbi alimentari e disforia di genere. Con questo termine si intende l’intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso anatomico. I risultati indicano che chi soffre di disforia di genere corre un rischio maggiore di insoddisfazione corporea, che può predisporre ai disturbi alimentari.
Sessualità e intimità
Un concetto che va oltre la sessualità è quello di intimità, che riguarda la vicinanza emotiva e la connessione profonda con un’altra persona. Oltre che attraverso la sessualità, l’intimità può essere espressa a livello intellettuale, esperienziale ed emotivo.
Alcune difficoltà rispetto all’intimità in persone che soffrono di disturbi alimentari sono la paura della vicinanza emotiva e della non accettazione da parte del partner. Oltre a ciò, il sentire che l’altro non comprende le proprie difficoltà legate al disturbo alimentare e la mancanza di apertura reciproca.
Il senso del legame tra sessualità e disturbi alimentari
Le persone che soffrono di disturbi alimentari hanno difficoltà ad esprimere le proprie emozioni e i propri vissuti: i sintomi parlano al loro posto. Anche la sessualità è un linguaggio, fatto di gesti coinvolgenti la corporeità e di manifestazioni di sentimenti e sensazioni. La difficoltà nel dare voce a sé stessi è uno dei motivi che spiega il legame tra sessualità e disturbi alimentari.
La sessualità, così come guarire da un disturbo alimentare, presuppone inoltre di darsi la possibilità di desiderare. Il desiderio riguarda il sentire che c’è qualcosa per cui valga vivere. Un qualcosa che è raggiungibile e di cui posso accettare al tempo stesso il rischio della sua mancanza.
Un altro elemento importante è il legame con l’altro e il concedersi di essere vulnerabili e di dare fiducia alle altre persone, senza doversi proteggere continuamente ed elaborando le esperienze vissute nelle relazioni più significative. La sessualità, così come il modo di nutrirsi, possono esprimere il modo in cui ci si rapporta con l’altro: evitandolo, cercandolo continuamente, essendo estremamente accondiscendenti e disponibili, riuscendo ad essere più o meno autentici.
Sono infine da considerare il senso di inadeguatezza, il bisogno di riconoscimento e la paura di perdere il controllo, che può ostacolare la possibilità di lasciarsi andare.
La letteratura esistente mostra un legame significativo tra disturbi alimentari e difficoltà nella sessualità. Un approccio terapeutico adeguato nei disturbi alimentari dovrebbe esplorare tutti gli ambiti di vita della persona, compreso il rapporto con la sessualità.
L’articolo è stato scritto da Francesca, volontaria dell’Associazione