Disturbi Alimentari: la manifestazione contro il taglio dei fondi

manifestazione disturbi alimentari

Venerdì 19 gennaio 2024 si è tenuta una manifestazione nazionale in 29 città italiane sul tema dei Disturbi Alimentari e della loro cura. 

Al suono dello slogan I DCA non sono una nostra scelta. Ci state tagliando il futuro”, Animenta è scesa in piazza. E non era sola: associazioni come Chiedimi come sto e Fondazione Fiocchetto Lilla, e a persone come Maruska Albertazzi, studenti, genitori e rappresentanti di varie realtà territoriali si sono unite a noi.

Perché è nata la manifestazione per i Disturbi Alimentari?

La manifestazione è nata in seguito alla cancellazione di un fondo straordinario dedicato al contrasto dei Disturbi Alimentari sul territorio italiano.

“Il Fondo – continua Camilla Velotta, della Rete degli Studenti Medi – era stato istituito nel 2021 dopo la manifestazione del Movimento Lilla dell’8 ottobre. Rappresentava un’importante passo avanti per la cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare, che richiedono un approccio specializzato e non possono essere trattati adeguatamente in reparti psichiatrici ordinari. Con la Legge di Bilancio 2024, la presidente Meloni, il ministro Schillaci e la maggioranza parlamentare si sono finora dimostrati insensibili al tema, non rinnovando neanche questo fondo».

Abbiamo manifestato per chiedere l’effettiva implementazione della legge del 2021, che prevede la creazione di un’area dedicata nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) per affrontare i Disturbi Alimentari. È fondamentale assegnare un budget specifico e vincolante per garantire che ciascuna regione attui i necessari Livelli Essenziali di Assistenza per affrontare tali patologie.

Questo consentirebbe ad ogni regione di garantire i livelli essenziali di cura, permettendo alle persone di ricevere supporto senza dover intraprendere lunghi viaggi in tutta Italia. Attualmente, infatti, la maggioranza dei centri di cura per DCA è al Nord Italia, mentre alcune regioni, come il Molise, sono completamente scoperte. 

Le liste d’attesa sono un’ulteriore problema che ritarda la possibilità di ricevere una diagnosi e, di conseguenza, anche l’accesso alle cure. Si parla di tempistiche da otto mesi fino a un anno per l’ambulatorio DCA, tre o quattro mesi per il centro diurno e per la residenza. Durante la manifestazione abbiamo voluto mostrare la faticosa realtà quotidiana che vive chi soffre di Disturbi Alimentari in Italia. Tutto questo è ciò che volevamo sentisse la Sanità, lo Stato.  

Cosa è stata la manifestazione per chi era presente in una di queste città?

La manifestazione è stata, purtroppo, rabbia, delusione, amarezza di fronte alla realtà, alle fatiche dovute all’accesso alle cure, alla loro continuità e tanto altro. 

Penso, però, che la sensazione più diffusa sia quella di casa. La piazza è quel luogo in cui incontri perennemente volti nuovi: eppure non ti sembrano mai estranei. È come se negli occhi di quegli sconosciuti ritrovassi qualcosa di te, come se ci fosse un filo rosso che lega tutti i presenti. La piazza è quel luogo in cui sai che se piangerai, qualcuno ti abbraccerà e sarà l’abbraccio più sincero che ti avranno mai offerto. In piazza si scende per urlare perché ci si sente abbandonati e poi, in mezzo a tutta quella gente, ci si ritrova, uniti. Si ascoltano storie e sembra di ascoltare qualcosa di sé stessi. Scendono lacrime e sembra che scalfiscano l’anima e il cuore di chiunque sia presente. 

Sono certa che in ogni piazza ci sia stata la gioia di essere insieme, di star facendo qualcosa di grande nel proprio piccolo. Ma sono altrettanto certa che risuonasse forte l’eco della sofferenza di tutti: ragazzi e ragazze che ne soffrono, genitori che hanno perso un figlio, una figlia o che lo stanno accompagnando adesso in un percorso di cura, professionisti che affrontano quest’emergenza in prima linea ogni giorno e anche – se non soprattutto – di tutti e tutte coloro che non ce l’hanno fatta. 

È quando una storia fa eco alla sofferenza di molti che la testimonianza diventa voce per chi non può più parlare e casa per chi non sapeva più dove abitare. Questo penso sia la piazza.

L’articolo è stato scritto da Caterina, volontaria dell’Associazione

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

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Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

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Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

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1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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