Il rientro a scuola per una persona con disturbi alimentari può essere molto difficile. Ci sono i cambi di routine, il ritorno del contatto stretto tra compagni di classe, la volontà e la pressione di avere buoni voti. Tornare a scuola può già essere duro a prescindere, dopo mesi di vacanze, ma per chi soffre di DCA lo è ancora di più.
Cari genitori, cari professori, ora è il momento di comprendere come aiutare al meglio la vostra persona cara che soffre di un disturbo alimentare.
Sono pront* per il rientro a scuola?
Ci sono alcune indicazioni da prendere in considerazione per capire se l* student* può tornare a scuola e incominciare un nuovo anno scolastico. Il soggetto:
- È in grado di tollerare i cambiamenti nelle opzioni alimentari e nelle routine
- È in grado di concentrarsi sui compiti scolastici
- Riesce a comunicare apertamente i propri sintomi alimentari
- Cerca di evitare comportamenti disfunzionali come l’abbuffata, la compensazione o l’esercizio eccessivo
- Mangia regolarmente pasti adeguati
- Contatta qualcuno (genitori, professori, membri dell’equipe di cura…) se ha bisogno di aiuto
- È in grado di mettere da parte i pensieri legati al cibo e all’esercizio fisico.
Consigli per il rientro a scuola per genitori e professori
Il passaggio dallo stare a casa, circondato da persone care, allo stare a scuola con insegnanti che possono non comprendere a pieno cosa accade nella vita del soggetto con DCA è complicato. Per questo motivo, bisogna pianificare bene la giornata e i genitori e i professori sono la chiave di volta per tutto ciò.
Bisogna prendere in considerazione che l* student* dovrà affrontare una lunga giornata scolastica e potrebbe essere necessario aumentare le quantità della colazione. Sarà poi necessario lo spuntino e il pranzo, che possono essere assolutamente preparati a casa. Questi pasti possono essere consumati insieme ad un amic*, in modo tale che la compagnia faccia sentire meglio la persona nei confronti del cibo. Anche se non dovesse finire il cibo è bene che lo incarti e lo porti a casa, in modo tale da valutare se abbiano mangiato a sufficienza. Inoltre, è necessario prendere in considerazione l’idea di creare un accordo con gli insegnanti, in modo da assistere ai suoi pasti o di farlo uscire da scuola in quegli istanti.
Può essere utile anche prepararsi dei discorsi per stare a proprio agio e soprattutto incoraggiarlo, trasmettendo messaggi positivi. Non parlando di dieta, del peso o delle taglie di abbigliamento, ma mostrandogli che ami, accetti e sei grato per la sua esistenza, la persona con DCA affronterà i momenti del pasto con più serenità.
Trigger
Il back to school può mettere ansia per coloro che hanno un disturbo alimentare.
Alcuni gruppi sociali possono mettere in evidenza l’aspetto fisico e certi comportamenti disfunzionali, facendo sentire il ragazzo inadeguato. Inoltre, il bullismo è molto comune nelle scuole e, per le persone più sensibili, può contribuire a sviluppare paranoie riguardo al proprio corpo e al peso. Questo fenomeno può perciò essere un enorme fattore di rischio per lo sviluppo e/o il mantenimento di un disturbo alimentare.
Durante i pasti a scuola, i quali a volte sono ristretti a degli orari precisi, le persone con disturbi alimentari possono provare sensi di colpa o sentimenti di vergogna mangiando in pubblico. Questo può portare a una restrizione alimentare importante e a meccanismi di camuffamento dei sintomi.
Inoltre, molte volte il perfezionismo si presenta nelle persone con disturbi alimentari e l’ambiente scolastico può rafforzarlo attraverso le valutazioni dei compiti, delle verifiche o delle interrogazioni. Il bisogno di essere perfetti, in un DCA, si amplia a dismisura in ogni aspetto della vita, compreso quello accademico.
Infine, alcune volte lo sport può innescare meccanismi disfunzionali di allenamento o ricadute nel proprio percorso di guarigione. Questo avviene, in particolar modo, negli sport che enfatizzano il peso corporeo, la forma e le dimensioni.
Segnali di ricaduta
Nei disturbi alimentari è normale avere delle ricadute, ma a volte possiamo prevenirle. I genitori e i professori devono collaborare per individuare i segnali delle ricadute nell* student*, per garantirgli supporto tempestivo. Ecco alcuni segnali:
- Isolamento dalla famiglia e dagli amici
- Evitamento di situazioni sociali
- Preoccupazione per il cibo
- Paura di vomitare o soffocare
- Dispercezione corporea o alta preoccupazione per il peso e la forma del corpo
- Improvvisi cambiamenti della dieta
- Vomito auto-indotto, uso di lassativi e pillole dimagranti
- Nascondere o prendere tanto cibo
- Mangiare in segreto o da solo
- Indossare abiti larghi
- Esercizio fisico ossessivo
- Dormire molto meno o di più rispetto al solito
L’articolo è stato scritto da Elisa, volontaria dell’Associazione