Mamma,
oggi è il mio cuore che ti parla, affaticato e un po’ offuscato, ma che vuole creare una connessione con il tuo. Penso che anche la tua anima, così come la mia, abbia bisogno più che mai in questo momento di un conforto, di una carezza, di una coccola. Perché è spaventata e si sente incapace di fare qualcosa di concreto che mi possa aiutare. Mi dici spesso di sentirti così: impotente e senza le risorse sufficienti per capirmi a fondo e per venirmi incontro, ma sappi che io vedo sempre la tua mano tesa verso di me, affinché io mi ci possa aggrappare.
Cara mamma, ti chiedo scusa se molte delle volte in cui mi hai teso la mano io non mi ci sono aggrappata, ma la verità è che ho paura del tuo amore. Sì esatto, mi spaventano gli effetti dell’amore, di quello vero, puro e incondizionato che solo una mamma può dare, perché rappresentano una costante minaccia per la “sicurezza” che la malattia mi illude di avere.
Perdonami per tutti i momenti in cui ti ho respinto e per tutte le volte che lo farò ancora.
Quella non sono io. È la malattia che vuole allontanarti, insieme alla paura di essere aiutata e salvata, perché tu, nonostante tutto, non mi hai mai voltato le spalle e sei sempre rimasta qui, porgendomi l’altra guancia anche nei momenti più difficili.
La cosa più dolorosa per me è vedere la tua sofferenza, di cui mi sento responsabile e artefice. A volte vorrei poter resettare la tua mente, perché essere all’oscuro dei problemi spesso preserva dal dolore. Mi chiedo se forse sarebbe stato meglio per te e meno egoistico per me affrontare tutto questo da sola. Ma poi mi domando: dove sarei io adesso senza di te e senza il tuo sostegno? Non posso avere una risposta certa, ma probabilmente sarei persa in un abisso.
Io sono fragile e mi sento in bilico, ma mi fido e mi affido a te: ti prego tu non lasciarmi. Siamo in salita e la fatica è tanta, ma se continuiamo ad affrontare questo cammino insieme, passo dopo passo, senza mai mollare, sono sicura che arriveremo in vetta tenendoci per mano. E questo non solo renderà la meta ancora più bella, ma anche il nostro legame più forte e unito.
So che non è per nulla facile avere a che fare con me, e per questo ti ringrazio infinitamente di esserci e di restare al mio fianco, sempre.
Sei la mia ancora di salvezza, sei tu a tenermi a galla e io non posso che essere grata della tua presenza, di ogni tuo singolo gesto, dei tuoi sorrisi, dei tuoi abbracci, della tua spontaneità e dell’amore che mi dai.
Anche se a te non sembra sufficiente, tu mi aiuti ogni giorno con tutto l’amore che metti in ciascuna delle piccole cose che fai per me, con l’attenzione che mi dedichi e con la forza che mi trasmetti anche semplicemente guardandomi negli occhi, mentre mi stringi le mani.
Mi sono accorta che i tuoi occhi sono diversi, che spesso sono lucidi, stanchi e fragili, ma che non si sono mai spenti. Nel tuo sguardo io vedo sempre riflessa la luce e la speranza e nei tuoi occhi color cielo brilla sempre la vita, quella che tu mi hai dato e che io voglio impegnarmi a custodire con cura. Ti voglio fare questa promessa.
Hai tutto il mio cuore, per tutta la mia vita.
“Eri un angelo – proprio tu mi hai salvato. Mentre io coprivo il mare di gocce amarissime e gemevo sotto il mio peso, tu sorridevi con una forza che ti infondeva il cielo. Tu mi hai dato il coraggio di sopportare il futuro.” (La Tempesta – William Shakespeare)
L’articolo è stato scritto da Laura, volontaria dell’associazione, che ha voluto dedicare una lettera a sua mamma