I disturbi alimentari sono una malattia moderna?

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Possiamo davvero considerare i disturbi alimentari come una malattia moderna? Data l’attuale fissazione socioculturale per la magrezza, si potrebbe concludere che i disturbi alimentari, tra cui l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata, siano fenomeni relativamente recenti. Tuttavia, prove storiche mostrano che i disturbi alimentari sono in circolazione da molti anni, anche se forse in forme diverse.

Il record storico

Le prime descrizioni di persone che hanno presentato sintomi riconducibili ai disturbi alimentari odierni risalgono al periodo Ellenistico (323 a.C.-31 a.C.) e al Medioevo (5 ° -15 ° secolo d.C.).

In questo periodo, la purificazione attraverso la negazione dei bisogni fisici e del mondo materiale è emersa come tema culturale.

Con particolare riferimento al periodo medievale, ci sono ulteriori resoconti in merito alle pratiche di digiuno autoindotto che spesso hanno portato alla morte prematura causata da un’estrema mancanza di nutrizione: Caterina di Siena ne è un esempio.

Nel Medioevo, la privazione di cibo era vista come una pratica spirituale e le donne ne erano afflitte in modo sproporzionato. Alcuni autori contemporanei hanno soprannominato queste abitudini di digiuno “santa anoressia“.

La motivazione per questo digiuno sembra essere diversa dalla continua ricerca della magrezza che domina le discussioni odierne sui disturbi alimentari. Nonostante ciò, molti credono che si tratti dello stesso disturbo, assumendo semplicemente significati culturali diversi basati sul clima socioculturale.

Storia dell’anoressia nervosa

Nel 1689, il medico inglese Richard Morton descrisse due casi di “consumo nervoso”: uno in un ragazzo e uno in una ragazza. Questi sono i primi casi moderni di quella malattia che ora conosciamo come anoressia nervosa . Morton ha evidenziato la mancanza di una ragione fisica per la progressiva perdita di appetito, quindi, ha definito questo atteggiamento come “consunzione nervosa” (nervous consumption) causata da ragioni puramente psico-logiche: tristezza e ansia (sadness and anxious cares). 

Nel 1764, Robert Whytt di Edimburgo, è l’autore di una seconda segnalazione del disturbo alimentare psicogeno: si tratta di un ragazzo quattordicenne. L’astensione dal cibo era dovuta ad uno stato che oggi chiameremmo depressivo e che Whytt definisce “privo di spirito e pensieroso” (low-spirited and thoughtful)

Dobbiamo aspettare il 1873, quando Sir William Gull, un altro medico inglese, coniò il termine “anoressia nervosa” all’interno di alcune pubblicazioni relative a diversi casi clinici. Inoltre, nello stesso anno, un medico francese, Ernest Charles Lasegue pubblicò delle descrizioni di individui che presentavano un disturbo da lui denominato “anoressia hysterique“.

Il contributo di Hilde Bruch e Mara Selvini-Palazzoli

Sarà soltanto con il lavoro di Hilde Bruch (1973, 1982) e di Mara Selvini-Palazzoli (1974) che la natura psicologica dell’anoressia nervosa verrà riaffermata e descritta come un disturbo quasi delirante della valutazione delle proporzioni corporee, a cui si aggiungono una difficoltà di comprensione dei segnali corporei di fame e sazietà e un paralizzante senso di inadeguatezza e di insufficienza di fronte agli impegni della vita adulta.

Storia della bulimia nervosa

Se l’anoressia ha delle origine storiche e non è di certo passata inosservata nel corso del tempo, la bulimia nervosa sembra aver avuto uno sviluppo più recente. Questo disturbo è stato descritto per la prima volta come una variante dell’anoressia nel 1979 dallo psichiatra britannico Gerald Russell.

Lo stesso Russell credeva che la bulimia nervosa fosse una condizione legata alla cultura e non credeva che l’estrapolazione di casi storici di eccesso di cibo e vomito fosse rilevante per una moderna comprensione del disturbo. Tuttavia, rimettere cibo era una pratica assai diffusa nell’antico Egitto, Grecia, Roma e Arabia, in cui rappresentava un metodo per prevenire le malattie. Lo prescrivevano anche i medici. Alcuni scrittori non sono d’accordo con Russell e sostengono che questo comportamento costituisse una prima variante storica della bulimia nervosa.

Uno dei primi casi classificabili come “bulimia nervosa” è la storia di Nadia, descritta da Pierre Janet nel 1903. Nadia mostrava restrizioni dietetiche, paura di ingrassare e ripetuti episodi di abbuffate incontrollate. Nel 1960 gli psichiatri statunitensi Bliss e Branch pubblicarono alcuni case history che includevano una serie di casi di abbuffate e vomito. 

Le ricerche di Gerald Russell

Gerald Russell pubblicò nel 1979 su Psychological Medicine un articolo titolato: “Bulimia nervosa: An ominous variant of anorexia nervosa” in cui ha descritto, in uno studio longitudinale, 30 pazienti selezionati per la presenza di due caratteristiche: l’irresistibile bisogno di mangiare troppo, seguito dal vomito auto-indotto o da condotte purgative e la paura d’ingrassare.

La storia del binge eating

Il binge eating, o disturbo da alimentazione incontrollata è stato l’ultimo ad essere riconosciuto. Lo psichiatra Albert Stunkard descrisse per la prima volta il disturbo da alimentazione incontrollata per la prima volta nel 1959. Stunkard ha coniato il termine di ” Sindrome alimentare notturna “. In seguito ha precisato che il binge eating potrebbe verificarsi senza la componente notturna di quel disturbo.

Nel 1993, Fairburn, Marcus e Wilson crearono un manuale di terapia comportamentale cognitiva per il binge eating e la bulimia nervosa . Questo manuale ha descritto come la terapia cognitivo comportamentale potrebbe trattare efficacemente la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. 

In sintesi

I disturbi alimentari non sono una malattia moderna. In particolare l’anoressia ha radici storiche che arrivano fino al Medioevo. Tuttavia le motivazioni e le causa che spingevano uomini e donne verso un’eccessiva magrezza non sono le stesse i oggi.

In questo percorso storico lungo le radici storiche dell’anoressia, della bulimia e del binge eating, osserviamo che mentre l’anoressia nervosa sembra esistere da diversi secoli e che assume significato in relazione al contesto socioculturale, si ritiene che la bulimia nervosa sia un disturbo più moderno. Tutti e tre i disturbi si classificano come malattie complesse causate da un’interazione di fattori genetici e ambientali.

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