La storia di Alessia – Animenta racconta

la storia di alessia

Sono Alessia, ho 25 anni, e da anni cerco un posto da chiamare casa e un corpo in cui sentirmi a casa.

La mia storia comincia 9 anni fa, quando cominciai a pensare che perdere qualche chilo mi avrebbe resa più felice.

Sentivo di non essere mai abbastanza: abbastanza brava a scuola, abbastanza carismatica, abbastanza bella. Ricordo il momento esatto in cui salii sulla bilancia e decisi che mi sarebbero bastati solo un paio di chili in meno per sentirmi più bella. Ma neanche quelli erano mai abbastanza. Senza rendermene conto avevo ridotto drasticamente la mia dieta e i numeri, quelli sulle confezioni e quelli sulla bilancia, erano diventati un pensiero costante e ossessivo. La mia vita procedeva apparentemente bene: ero felice nel mio controllo, nelle mie bugie. Da un lato c’era la preoccupazione dei miei genitori che vedevano la figlia non comprare più assorbenti, ma dall’altro c’erano i complimenti delle amiche che prima invidiavo e che ora mi chiedevano quale fosse il segreto per avere un fisico come il mio. Compresi che qualcosa non andava quando cominciai a lasciare piatti e pentole sporche fingendo di aver pranzato, quando una mela troppo grande poteva mandarmi in crisi, quando finire un piatto era diventato psicologicamente insostenibile.

Quasi due anni dopo arrivò la prima abbuffata

Quasi due anni dopo arrivò la mia prima abbuffata. E a quella ne seguirono tante altre. Capitava nel pomeriggio tornata da scuola, capitava la sera quando tutti dormivano, capitava la mattina, invece di presentarmi in università.

Dov’era finito il mio controllo? Non mi interessavano più quei famosi numeri? Non capivo cosa mi stesse succedendo ma di una cosa ero certa: le ossessioni per il cibo e la bilancia c’erano ancora, ma non ero più in grado di controllare né l’uno né l’altra.

Mi sentivo una persona insignificante perché lottavo ogni giorno contro me stessa per non cadere nell’ennesima abbuffata, che mi toglieva una grandissima dose di energia e di buon umore. Era cominciato il periodo più silenziosamente doloroso della mia vita, fatto di frustrazione, paura, odio per me stessa e solitudine. I miei genitori non erano più preoccupati per la mia salute, le amiche non mi facevano più i complimenti, io non mi guardavo più allo specchio. Tenevo nascosto questo aspetto di me per paura di non essere capita e di essere considerata solo una “mangiona” che poteva ingerire quantità di cibo che nessuno avrebbe potuto pensare di ingerire in un solo giorno, anzi, in pochi istanti.

Ho perso anni della mia vita a mentire, a me stessa e agli altri, a pensare al mio corpo e al cibo ogni singolo istante, ad isolarmi e a rimpiangere tutte le occasioni perse. Ho passato anni a provare disgusto per me stessa e a non riuscire a reagire di fronte a questi pensieri tossici.
Avevo scelto io di iniziare questa battaglia e non potevo più tornare indietro.

Avevo scelto io di rovinarmi la vita e non meritavo nulla che potesse rendermi felice.

Ma il 30 giugno 2020 ho deciso finalmente che anche io meritavo la felicità. Mi rivolsi a dei professionisti e compresi subito che c’era molto lavoro da fare, ma per la prima volta cominciai a vedere una luce in fondo al tunnel. Il primo grande traguardo di questo percorso è stato aprirmi e raccontare le mie verità. Ho chiesto scusa ai miei genitori per tutti gli anni in cui non ho potuto essere la figlia spensierata e sorridente che meritavano, in cui mi hanno vista chiusa in camera per giorni senza interagire con nessuno, in cui ho litigato con loro quando mi veniva chiesto cosa non andasse. Ho chiesto scusa alle mie amiche per tutte le volte in cui ho raccontato bugie per non uscire con loro, in cui ho messo al primo posto le mie paranoie anziché un compleanno o una semplice serata insieme, in cui ho mentito quando mi veniva chiesto qualcosa sui miei cambiamenti di peso. E infine sto ancora chiedendo scusa a me stessa per aver permesso a dei numeri di definire il mio valore e per aver dato priorità a questi aspetti della vita che mi hanno allontanata da quelli veramente importanti.

Oggi sono io al timone

Oggi finalmente sono io al timone della mia vita e sto imparando a riempirla di fiducia, gratitudine e amore.

Esiste davvero per tutti la possibilità di uscire dal nostro tunnel di paure e insicurezze. Dobbiamo solo essere abbastanza coraggiosi da rompere il guscio in cui ci siamo rifugiati e cercare il nostro modo di affrontare qualcosa che ci sembra insormontabile. Sappiate ritrovare la fiducia in voi stessi e la direzione della vostra vita, perché solo questi due aspetti, che abbiamo perso di vista, potranno aiutarci a ritrovare noi stessi e la felicità che meritiamo.

Contenuto a cura di Animenta

PASTA DI SEMOLA DI GRANO DURO LUCANO

Rasckatielli

Pasta Secca 500g

Ingredienti: Semola di Grano Duro Lucano del Parco Nazionale del Pollino, Acqua.

Tracce di Glutine.

Valori Nutrizionali

(valori medi per 100g di prodotto)

Valore energetico

306,5 kcal
1302 kj

Proteine

13,00 g

Carboidrati

67,2 g

Grassi

0,5 g

Prodotto e Confezionato da G.F.sas di Focaraccio Giuseppe
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